In questo contesto, lo Stato maggiore delle forze armate libanesi ha accolto con favore la proposta francese di organizzare tra una settimana una conferenza internazionale, che si terrà in video conferenza a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, di sostegno all'esercito libanese.
L'obiettivo di Parigi è quello di raccogliere donazioni per finanziare le esigenze di base di quello che da più parti viene definito come l'ultima garanzia alla stabilità del Libano sempre più sprofondato nella peggiore crisi economica degli ultimi 30 anni.
La conferenza è fissata per il 17 giugno e riguarderà aiuti come cibo, forniture mediche e pezzi di ricambio, affermano fonti militari libanesi citati oggi dai media di Beirut. Il sostegno internazionale non riguarderà armamenti.
Il mese scorso sia gli Stati Uniti che la stessa Francia avevano inviato aiuti sotto forma di scatole alimentari e forniture mediche al personale dell'esercito libanese. La lira locale ha perso circa il 90% del suo valore in un anno e mezzo.
L'inflazione è alle stelle e, come tutti i libanesi, anche i militari hanno visto ridurre fino a sei volte rispetto al passato il potere d'acquisto dato dai loro stipendi in lire libanesi.
All'ombra del carovita e dell'assenza di servizi essenziali come benzina, elettricità, acqua, medicinali, in Libano sono ormai frequenti le proteste popolari, espresse quasi sempre con blocchi stradali in varie regioni del Paese. L'esercito è indicato come l'unica istituzione nazionale non identificata con un partito confessionale o un partito ideologico ed è per questo chiamato a svolgere un ruolo cosiddetto imparziale nel dirimere contese di piazza. (ANSAmed).
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