Nella sessione moderata dalla giornalista di RaiNews24 Marina Lalović, i principali relatori intervenuti da Italia, Serbia e Tunisia hanno evidenziato da un lato i problemi relativi all'analfabetismo religioso e culturale e dall'altro quali soluzioni dovrebbero essere messe in atto dai media per rendere più efficace il dialogo in questo campo, tra cui l'opportunità di approfondire la questione interculturale e interreligiosa non solo nei momenti di crisi ma anche nei palinsesti ordinari.
Particolare enfasi, inoltre, è stata posta sull'importante ruolo delle autorità nazionali garanti, nella lotta contro i discorsi che incitano all'odio e alla violenza.
Una sessione dedicata a modelli positivi di narrazione del dialogo interculturale o interreligioso si è svolta nel pomeriggio, con la presentazione di alcuni programmi televisivi proposti da Rai e da emittenti pubbliche di altri paesi come France Télévisions (Francia) e PakaPaka TV (Argentina). Si è dato altresì spazio alla presentazione di iniziative a favore dell'interculturalità promosse dall'UNESCO, dall'Unione Europea di Radiotelevisione (UER) e dall'Unione per il Mediterraneo (UpM), come la Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo e la Giornata del Mediterraneo, che sarà celebrata per la prima volta il 28 novembre prossimo.
(ANSAmed).
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