(ANSAmed) - Roma - Uno scrittore a cavallo tra le nazionalita', tra Parigi ed Atene, tra un passato che somiglia molto al presente: e' Vassilis Alexakis, autore greco-francese che in questi giorni pubblica per Gremese 'Il ragazzo greco', uscito nel 2012, un libro in cui il dialogo tra i vari luoghi e tempi della sua vita e' il protagonista. ''Volevo scrivere un romanzo che resuscitasse gli eroi della mia infanzia - dice ad ANSAmed a Roma, dove ha aperto il quarto Festival della lettera francese - E anche i libri che leggevo: le avventure di D'Artagnan, Tarzan, i personaggi di Robert Louis Stevenson come Long John Silver. Mi hanno insegnato ad amare la letteratura. Mi ero operato a una gamba per un aneurisma, vivevo in un albergo, perche' non potevo fare le scale fino a casa mia, e sono stato seriamente handicappato per due mesi. Ero vicino ai Giardini del Lussemburgo, dove sono stati ambientati molti libri, Balzac, Hugo, compresi i tre moschettieri, e dove andavo ogni giorno. C'era questa atmosfera, e un teatro di marionette che rappresentava tutti questi romanzi. Andavo e vedevo le storie di questi personaggi. Quando uno ha paura di morire si torna a un epoca dell'infanzia non esisteva ancora la morte, nessuno era ancora morto. Allora sono tornato a quell'epoca: e' un dialogo tra i girdini del Lussemburgo e il piccolo giardino dove giocavo bambino con mio fratello''.
''Nel libro ritrovo questo personaggio dei fumetti greci, George Azur, che lottava contro i nazisti. Ne uscirono 800 episodi tra gli anni '50 e '60, era molto popolare, ma lo proibirono i colonnelli, perche' era un eroe della resistenza: una cosa cosi' stupida, come proibire Tin Tin. Lo immagino oggi invecchiato, che torna in Grecia e constata che non sono molto cambiate le cose dall'epoca dell'occupazione, che la gente ha sempre fame, che i tedeschi sono piu' o meno la'. E' l'occasione per parlare della crisi greca''.
Alexakis, che si trasferi' definitivamente in Francia nel 1968 dopo il colpo di stato da Atene, non si sente di dover scegliere se essere greco o francese. ''La parola identità e' molto alla moda - dice - Ma interessa soprattutto le persone di destra, legata al nazionalismo. Credo sia una cosa estremamente complessa, e che per rendersi conto della nostra identita' servano migliaia di pagine di un libro. Che cos'e' l'identita greca? E' un dialogo con altre identita': l'identita' italiana, con l'Europa del nord, dell'ovest, con l'oriente. E il viaggio cambia la mia identita', per esempio dopo questo viaggio a Roma.
Le donne, anche loro cambiano la nostrra identita'. Le domande sull'identita' sono interessanti, ma le risposte sono sempre pessine. Sono risposte di polizia... sei nato la'? allora sei questo e quello. Io pensavo molto tempo fa di dover scegliere tra Francia e Grecia, lingua e paese, ma ho scritto un libro, Langue maternelle, che dice che non bisogna scegliere, bisogna conservare tutto. Una lingua in piu' e' una forza, non una debolezza. Ho anche imparato anche un'altra lingua, il sarongo, che si parla nella Repubblica centrafricana, e nel farlo non mi sono allontanato nel dal greco ne' dal francese. E poi l'identita' greca e' sempre stata legata al viaggio, quindi non bisogna aver paura dell'incontro''. (ANSAmed).