"Il nome di questo progetto prende le mosse da un dipinto circolare dell'architetto ottocentesco Karl Friedrich Schinkel, denominato appunto 'Palermo Panorama' e che fu esposto a Berlino, diventando oggetto di moltissime recensioni impressionate da dimensioni e soggetto dell'opera, di cui sono rimasti soltanto uno schizzo e la leggenda che rappresentò". Oggi se ne riprendono le fila per attualizzare lo sguardo su Palermo combinandolo alla sensibilità contemporanea, segnata anche dalla pandemia. "I tre artisti, Valerie Krause, Carmelo Nicotra e Timothée Schelstraete si sono trasferiti a settembre 2020 all'Haus Der Kunst di Palermo, condividendo la stessa residenza e dialogando mentre il mondo si richiudeva. Il loro è stato un viaggio in un periodo caratterizzato dalla dinamica fuori/dentro che ha favorito l'aspetto contemplativo e il confronto: il risultato è che le loro opere riescono a dialogare, infatti sembra una mostra a tema".
Se Nicotra infatti è siciliano e quindi conosce bene la realtà raccontata attraverso la propria grande installazione ambientale, la tedesca Krause riproduce grazie alle condutture dell'acqua il dedalo di strade e vicoli osservato, mentre il francese Schelstraete parte da frammenti, immagini in bianco e nero che riportano a lembi di tessuto damascato per cui è famosa Palermo. "Gli artisti sono riusciti a cogliere aspetti per noi nascosti, tutt'uno con la città in cui siamo immersi. La pandemia ha frantumato la realtà rendendoci monadi, il nostro è un tentativo di riaprire non solo gli spazi attraverso l'arte.
La mostra è una grande rete fatta di maglie, metafora del mosaico composto da tessere che rappresentano le varie culture", ha spiegato ancora Pinto.
Un fitto dialogo finalmente in presenza che ha visto anche il coinvolgimento di studenti del terzo anno del liceo linguistico 'Don Calogero di Vincenti' di Bisacquino (paese natale di Frank Capra), ai quali è stata affidata la cura delle schede descrittive delle opere. "Quest'iniziativa riporta all'educazione allo sguardo, per i greci il verbo vedere - ὁράω - significa anche sapere", ha ricordato Pinto, che si augura una proroga dell'apertura della mostra, in linea con l'auspicabile flessione del contagio pandemico. "Oltre alle aperture dalle 16.00 alle 19.00 da mercoledì a sabato, abbiamo anche quelle straordinarie legate a eventi alla Zisa o su appuntamento, già ci hanno contattato per visite con guida". Segnali di vita, citando uno dei tanti capolavori in musica di Franco Battiato, gigante siciliano da oggi non più fisicamente con noi.
(ANSAmed).
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