L'idea viene dalle case colorate di Città del Capo, all'estremo sud dell'Africa, e siccome Biserta è la città più a nord del continente africano, ciò rappresenterebbe una sorta di simmetria, ha detto alla Tap il fondatore dell'ong, Ahmed Hamdoun.
Il progetto è stato già realizzato al 70% e sarà completato entro un paio di mesi. La coppia di case già restaurate e ridipinte ha fatto una buona impressione sui turisti stranieri e locali. Il sito è stato scelto anche per le sessioni fotografiche e videoclip, ha sottolineato Hamdoun.
L'organizzazione sta anche conducendo campagne di sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani, per promuovere l'area come un luogo caratteristico per turisti locali e stranieri.
L'ong ha partecipato inoltre insieme ad altre organizzazioni della società civile e all'amministrazione comunale alla pulizia dell'area intorno al vecchio porto e ha presentato al consiglio comunale e ai ministeri competenti un altro programma per collegare il porto al mare tramite un secondo canale. Ciò contribuirà a ridurre l'inquinamento nel porto, che da anni riceve le acque reflue e i rifiuti oleosi delle navi, sostiene l'associazione. Biserta è soprannominata anche la "Venezia africana" per la configurazione dei canali che collegano il lago al mare e che attraversano la città per formare un'isola centrale. Biserta è sempre stata un rifugio per marinai, flotte civili e militari. Nel periodo delle repubbliche marinare passò sotto la dominazione dei turchi, i quali ne fecero una roccaforte per i corsari. (ANSAmed)
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