In vista dei cento anni dalla scoperta della tomba più famosa della storia dell'egittologia, con la mostra curata da Clarissa Decembri, secondo quanto spiegano gli organizzatori, "è possibile immergersi in un'antica, affascinante e complessa cultura che, attraverso il mistero della vita oltre la morte, ha portato fino ai nostri giorni la conoscenza degli usi e costumi della civiltà egizia della XVIII dinastia".
"Dopo l'esordio negli Stati Uniti e il successo ottenuto a Firenze, prima tappa italiana - sottolinea una nota - la mostra itinerante giunge a Napoli, dove è possibile ammirare oltre 100 riproduzioni dei reperti più importanti trovati nella tomba di Tutankhamon, realizzati a Il Cairo in collaborazione con il Ministero delle Antichità Egizie, tra cui il trono d'oro, il carro da guerra, i sarcofagi, i vasi canopi e la famosa maschera d'oro, ed oltre 60 reperti originali provenienti dalla collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Nel reparto dedicato alla mummificazione il visitatore può osservare e comprendere le varie fasi dell'imbalsamazione.
Grazie a ricostruzioni scenografiche ed all'applicazione della realtà virtuale, realizzata da Unsquare Life, il visitatore può vivere l'emozione provata dall'archeologo Howard Carter nel novembre 1922, quando scoprì il primo gradino di accesso alla faraonica sepoltura nella Valle dei Re, capirne i misteri e lasciarsi affascinare dal mito della maledizione del faraone.
Indossando un visore e manovrando i controller, il visitatore è catapultato nell'ambiente ricostruito della tomba di Tutankhamon e può soffermarsi sui singoli oggetti del corredo funerario". A raccontare l'esposizione è Carter stesso, interpretato da Bruno Santini, il cui ologramma, presente in vari punti della mostra, è stato realizzato da Image Project.
Per far apprezzare la mostra anche ai più piccoli, è stato strutturato un percorso ad hoc per bambini e ragazzi con didascalie e supporti visivi mirati. (ANSAmed).
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