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A Rabat il design italiano dà lezioni di sostenibilità

Andrea Anastasio incontra i designer e studenti

31 marzo 2022, 17:32

Redazione ANSA

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La lampada Filo del designer Andrea Anastasio - RIPRODUZIONE RISERVATA

La lampada Filo del designer Andrea Anastasio -     RIPRODUZIONE RISERVATA
La lampada Filo del designer Andrea Anastasio - RIPRODUZIONE RISERVATA

RABAT - Il disegno industriale può "creare comunità"? È il tema attorno al quale hanno discusso a Rabat Andrea Anastasio e Hisham Lahlou, designer italiano e marocchino a confronto.

La conferenza organizzata dall'Ambasciata italiana per la Giornata del design italiano ha una coda di incontri che portano l'ideatore tra l'altro della lampada Filo, premiata al Salone del Mobile di Milano del 2017, anche nelle aule dell'Università Euro Mediterranea di Fes e poi a Casablanca.

La discussione a Rabat è serrata; sul palco del Museo d'Arte contemporanea africana Mohammed VI, siedono anche Sophia Akmisse, direttrice della fondazione Ali Zaoua e Nadia Essalami, direttrice della Yomad edition, due delle donne che in Marocco fanno i conti ogni giorno con le implicazioni dell'arte con il sociale.

Essalami guida i laboratori delle scuole di formazione dei ragazzi di strada. La sua fondazione è stata celebrata nel film di Nabil Ayouch "Ali Zaoua, Prince de la Rue". La Yomad di Essalami è il cuore pulsante di un Festival dei libri che organizza incontri tra scrittori e lettori, nei vicoli delle medine del Marocco. L'evidenza pratica di quello che dice Attanasio, filosofo di formazione: "Il design è capace di generare un linguaggio comune, è una disciplina artistica che però è anche sistema funzionale. Impossibile non pensare all'essere umano nella sua interezza quando si disegna qualcosa di artistico che deve essere anche utile". Incalzata dalle domande della giornalista Eléonore Benit, che modera l'incontro, Iman Benkirane, che guida la facoltà di Design dell'Università EuroMed di Fes, spiega come l'intera medina della città gemellata a Firenze sia laboratorio a cielo aperto per i suoi studenti. Tocca a Hicham Lahlou, ambasciatore pluripremiato del design marocchino nel mondo, ricordare che "l'Italia è il terzo partner economico del Marocco" e che "all'interno di una strategia nazionale, il design può contribuire anche allo sviluppo economico oltre che sociale di un paese". Anastasio continua il tour marocchino, insistendo sull'importanza del design per costruire comunità, sicuro che "Il modo migliore di predire il futuro cominci dall'ideazione di un design sostenibile".

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