L'allestimento, realizzato in collaborazione con lo studio di architettura Cookies (Alice Grégoire, Clément Périssé, Federico Martelli) e arricchito da pannelli esplicativi e dal documentario didattico a cura di Adriano Aymonino e Silvia Davoli, spiega al pubblico la stretta connessione tra la presenza di materiali non-autoctoni alla città e l'espansione politica, economica e geografica dell'antico Impero Romano. Per garantire una maggiore leggibilità al visitatore, le quattro pareti della sala espositiva principale sono state ordinate secondo i quattro punti cardinali per mostrare l'esatta provenienza dei marmi (82 frammenti policromi - di diverso taglio, peso e colore, disposti su griglie metalliche, provenienti per lo più da Sud Est, da Paesi come Grecia, Turchia, Algeria ed Egitto). Come unico esempio di statuaria, è stato scelto di esporre una testa di Dioniso montata su busto non pertinente femminile (composta da 8 tipologie marmoree diverse); nella sala didattica è presente anche una selezione di strumenti per la lavorazione del marmo provenienti dalla bottega Fiorentini.(ANSAmed).
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