''È anche un'opportunità per conoscere le aspettative della società civile e sapere quali argomenti meritano di essere studiati meglio per definire una prospettiva più chiara e questo, nel quadro della totale trasparenza'', ha detto ancora Bercero. Da parte sua, Hichem Ben Ahmed, sua controparte tunisina, ha sottolineato che i negoziati Aleca si basano su due principi chiave: l'asimmetria e la progressività e la flessibilità dell'accordo, a seconda dell'andamento del lavoro a livello nazionale con la partecipazione di società civile tunisina, competenze, esperti e accademici. Il capo negoziatore tunisino ha sottolineato che la Tunisia ha scelto di impegnarsi in questo processo negoziale sull'Aleca che contiene ancora alcuni punti di discussione che meritano di essere studiati meglio come la difficoltà di mobilità per i professionisti. Il primo ciclo di negoziati fu avviato nel mese di aprile 2016 e l'organizzazione del secondo turno coincide con la progettazione e la realizzazione di un quadro globale di negoziati multidimensionali e le cui componenti sono complementari e sinergiche. Secondo una nota informativa fornita dal Segretariato generale del governo, questi negoziati sono guidati da alcuni principi fondamentali, quali il pieno rispetto della sovranità della Tunisia, l'approccio asimmetrico sempre a vantaggio della Tunisia, il rispetto dei diversi livelli di sviluppo dei settori negoziati e il loro livello di competitività, la possibilità di escludere o liberalizzare parzialmente i prodotti ''sensibili'', la progressività e la flessibilità dello sviluppo dell'accordo, la reciproca disponibilità a coinvolgere gli attori economici e la società civile e la piena trasparenza nei negoziati per quanto riguarda il loro scopo e l'agenda temporale. Secondo la stessa fonte, l'Ue aveva espresso la volontà di adeguare tali proposte all'agenda delle riforme economiche e delle priorità liberamente scelte dalla Tunisia. (ANSAmed)
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