Gct aveva ufficialmente richiesto l'autorizzazione del governo per importare fosfati e sviluppato un piano per importare quantitativi mensili di circa 40 mila tonnellate, scrive l'agenzia tunisina Tap. Il direttore generale della Gct ha affermato che la decisione è stata presa in considerazione delle perdite finanziarie subite dal gruppo, che hanno superato i 760 milioni di dinari dal 2012, oltre al calo del 40% del volume di produzione. Tra le ragioni, ha citato la stessa fonte, in particolare, la mancanza di fornitura di fosfato dalla Gafsa Phosphate Company (Cpg), le cui quantità sono diminuite da 8 milioni di tonnellate nel 2010 a una media annua di 3 milioni di tonnellate dal 2011. Il trasporto e la consegna di fosfati commerciali da parte della Cpg ai propri clienti, in particolare alla Tunisian Chemical Group (Gct) a Gabes e alla Tunisian-Indian Fertilizer Company (Tifert) a Skhira (governatorato di Sfax) sono stati sospesi più volte, a causa di ripetute proteste e sit-in organizzati da disoccupati a Gafsa.
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