(ANSAmed) - TRIESTE, 9 DIC - L'ingresso della Croazia
nello spazio Schengen è "una decisione che era nell'aria, ma la
formalizzazione rappresenta una svolta storica per la Croazia e
gli altri Paesi che affacciano sull'Alto Mar Adriatico, i cui
popoli, per la prima volta dalla fine della Prima Guerra
mondiale, avranno la possibilità di muoversi liberamente in
un'area geografica da sempre percepita come unica e indistinta,
senza dover sottostare a controlli di frontiera sulla propria
identità". Lo afferma in una nota il Consiglio Sindacale
Interregionale Italo-Croato Alto Adriatico (Csir), associazione
che riunisce i livelli regionali di Cgil, Cisl e Uil del Friuli
Venezia Giulia e del Veneto e gli uffici della Confederazione
sindacale SSSH delle contee Istriana e Litoraneo-Montana,
finalizzata alla cooperazione sindacale e alla tutela dei
lavoratori frontalieri che si muovono tra Italia e Croazia.
Tale decisione, aggiunge il Csir, "rappresenta inoltre un
segnale decisivo per i lavoratori frontalieri che si muovono
nell'area confinaria a cavallo di Italia, Slovenia e Croazia, i
quali potranno finalmente raggiungere i propri luoghi di lavoro
in tempi quanto più celeri possibile, senza dover sottostare ad
attese (in particolar modo durante il periodo estivo) che
possono rivelarsi lunghe e pesanti. E' un segnale atteso da anni
- osserva l'associazione - che va nella direzione di comporre
finalmente in modo adeguato quel quadro giuridico non ancora
sufficientemente regolamentato e per questo motivo
discriminatorio, che troppo spesso non incoraggia l'emersione
dal sommerso dei rapporti di lavoro dei frontalieri".(ANSAmed).
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