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Energia: da Mena 20,5% totale mondiale combustibili fossili

Studio Srm, da Suez passa 10% traffico globale petrolio e gas

04 aprile 2019, 15:09

Redazione ANSA

ANSACheck
(ANSAmed) - NAPOLI, 5 APR - L'area Mena incide per il 20,5% sulla produzione mondiale di combustibili fossili, nel Medio Oriente e Nordafrica sono stati prodotti oltre 1,6 miliardi di tonnellate di petrolio (il 37% di quanto prodotto a livello mondiale) e oltre 800 miliardi di metri cubi di gas naturale, pari al 22% di quanto prodotto globalment. Questi alcun dei dati che emergono dal primo "Med e Italian Energy Report" di Srm (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) del gruppo Intesa San Paolo. Dai dati emerge che il 66% della produzione di greggio realizzata dai paesi Mena viene esportata: la produzione mediorientale va prevalentemente verso i paesi asiatici,quelle nordafricane sono indirizzate soprattutto in Europa. La quota di gas naturale esportato dall'area Mena è pari al 26% del totale prodotto. Il 32,6% delle esportazioni di gas naturale attraverso i gasdotti dai paesi Mena è diretto verso destinazioni all'interno della stessa area e il resto verso paesi limitrofi.

Il gas naturale è una delle principali commodity per i sistemi energetici mondiali e le infrastrutture per il suo trasporto stanno assumendo rilievo crescente anche perché il 23,2% dell'elettricità è generata dal gas naturale, che risulta la seconda fonte dopo il carbone che arriva al 38,4% del totale.

Sulle infrastrutture, sono quattro gasdotti collegano i paesi esportatori della costa Sud (Algeria e Libia) con i paesi europei della costa Nord, per una capacità totale di oltre 60 miliardi di metri cubi all'anno. Tre gasdotti collegano l'Algeria a Spagna e Italia e il quarto collega la Libia all'Italia. Una nuova frontiera in crescita è il gas naturale liquefatto (GNL) il cui commercio è aumentati nel mondo del 12% nel 2017 rispetto all'anno precedente, di cui, si prevede, gli Stati Uniti entro la metà del prossimo decennio diventeranno il maggiore esportatore mondiale: è previsto un raddoppio del numero degli impianti da qui al 2040, con nuova capacità proveniente principalmente da Stati Uniti e Australia, seguiti da Russia e Qatar. Sulle coste del Mediterraneo ci sono 19 terminali GNL, di cui 14 per la rigassificazione ai fini dell'importazione di gas naturale e 5 di liquefazione per l'esportazione del gas, la Spagna è il paese con la più alta capacità di importazione di GNL e rappresenta il 37,5% della capacità totale di rigassificazione dell'Area Med, dal lato delle esportazioni di GNL, l'Algeria detiene il 61,7% della capacità totale di liquefazione.

Il Mediterraneo, emerge dallo studio, è centrale anche per il trasporto visto che le merci "oil & gas" trasportate nel mondo via mare ammontando a 3,1 miliardi di tonnellate, delle quali il petrolio con 1,8 miliardi di tonnellate rappresenta il 60%.

In questo commercio, il Canale di Suez rappresenta uno snodo cruciale attraverso il quale passa quasi il 10% del traffico globale di petrolio e gas naturale liquefatto. Insieme a Suez, gli stretti di Hormuz e Malacca sono gli altri due grandi snodi di transito di Energy: i tre insieme rappresentano il 40% dei transiti navali di petrolio mondiali. Riguardo all'Italia, i porti hanno gestito un traffico di 184 milioni di tonnellate di rinfuse liquide, pari al 37% del totale. I primi 5 porti sono Trieste, primo con con 43,2 milioni di tonnellate, Cagliari, Augusta, Milazzo e Genova e rappresentano il 70% dell'intero traffico liquido nazionale. (ANSAmed).

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