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L'Altro Novecento, la trasformazione dell'immagine della donna

Una mostra al Castello Isimbardi di Castello d'Agogna (Pavia)

ROMA, 07 settembre 2021, 10:00

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'Altro Novecento - Cent'anni di storia al femminile" che si apre l'11 settembre a Castello Isimbardi di Castello d'Agogna (PV) è una esposizione multiforme che offre diversi spunti di riflessione. La rassegna, promossa dalla Fondazione Vera Coghi e aperta fino al 24 ottobre, esamina l'evoluzione del ruolo e dell'immagine della donna nel corso del XX secolo.

E' composta da un'esposizione di dipinti di maestri del Novecento italiano, da Maternità di Giovanni Segantini a Le monachine di Giovanni Fattori, La cucitrice di Emilio Longoni, Ritratto di nudo sdraiato di Federico Zandomeneghi, Le cucitrici di Angelo Morbelli, Le lavandaie di Mario Acerbi, La contadinella di Ezechiele Acerbi, Eros di Cesare Saccaggi, affiancata da una mostra fotografica con immagini provenienti da collezioni private e pubbliche, come l'Archivio Storico Fondazione Fiera Milano e l'Archivio Chiolini dei Musei Civici di Pavia che raccontano la donna nella vita privata e nella società del XX secolo.

In mostra anche le riproduzioni di una selezione di immagini pubblicitarie provenienti dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, realizzate dai maggiori disegnatori pubblicitari del secolo scorso. L'esposizione è corredata anche da due proiezioni multimediali che mostrano il lungo, difficile viaggio delle donne per essere non solo libere da corsetti, crinoline, pizzi e sottogonne, ma anche comode. Il primo video mostra i cambiamenti introdotti nel corso del secolo, che vede le donne trasformarsi da graziosi manichini da ammirare a protagoniste della propria vita, dei momenti di svago, di sport e di lavoro. Un secondo video offre invece una carrellata attraverso cento anni di uno dei più tipici e affascinanti accessori della moda femminile, il cappello.

Completa la kermesse un'esposizione di oggetti e di abiti d'epoca da collezione privata, con la possibilità, con un biglietto cumulativo, di ammirare la straordinaria raccolta di abiti d'epoca disegnati da grandi nomi italiani come Armani, Versace, Missoni, Pucci, esposti nel vicino Castello di Sartirana, di proprietà della Fondazione Sartirana Arte, e un ciclo di tavole rotonde con alcuni protagonisti del mondo della cultura, dell'imprenditoria, del diritto, come il critico cinematografico Roberto Figazzolo, oltre a uno specifico programma riservato alle scuole secondarie e dedicato ai temi del femminicidio, del rapporto uomo-donna e del body shaming.



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