Al termine della riunione e' stata annunciato l'accordo su una ''roadmap'' per arrivare a un governo transitorio dopo una caduta del regime: ''abbiamo concordato il Patto nazionale siriano. E abbiamo concordato di continuare la nostra lotta nell'unita''', e' stato sottolineato in una conferenza stampa.
Il governo transitorio sara' formato solo dopo la caduta del regime ma fin d'ora e' stato creato un comitato per elaborare la forma dell'esecutivo di transizione che sara' sottoposta poi al vaglio di un referendum. La conferenza di Istanbul inoltre ''ha deciso che il Cns è l'interlocutore formale e il rappresentante formale del popolo siriano" La dimostrazione di unita', che segue molte notizie di dissensi tra vari gruppi (liberali, nazionalisti arabi, islamici e curdi) e defezioni dallo stesso Cns, e' venuta dopo un appello del segretario di Stato americano Hillary Clinton che - come il resto della comunita' internazionale ostile al regime di Damasco - e' contrariata dall'assenza di una controparte unitaria che rappresenti l'opposizione. ''Devono essere in grado di dimostrare molto chiaramente un impegno a includere tutti i siriani e a tutelare i diritti di tutti i siriani'', ha detto la Clinton dagli Usa. ''Stiamo spingendo molto affinche' presentino una simile visione a Istanbul'', ha detto ancora il capo della diplomazia americana riferendosi alla riunione dei paesi ''Amici della Siria'' in programma per domenica nella citta' sul Bosforo.
Lo sforzo di inclusione del Cns e' riuscito ma non in maniera completa dato che i siti turchi segnalano le uscite della sala dei lavori di un dissidente storico e di rappresentanti curdi.
Gia' alla vigilia c'era stato l'annuncio che il Ccncd, un coordinamento di oppositori all'interno della Siria, non sarebbe stato presente a Istanbul. Haitham al-Maleh, in carcere sotto Bashar Al Assad come gia' sotto il padre Hafez, aveva lasciato il Cns il mese scorso e ieri ha lamentato una scarsa democraticita' in seno allo stesso Consiglio nazionale siriano.
Dal canto loro i curdi hanno denunciato di non essere riusciti ad ottenere promesse su una propria regione autonoma nella Siria del dopo-Assad. Al-Maleh e i rappresentanti dell'etnia senza Stato anche in Turchia, Iraq e Iran hanno critica l'influenza che verrebbe esercita sul Cns dai Fratelli musulmani. La portavoce del Cns, Bassma Qodmani, ha sottolineato pero' che ''puntiamo a un'amministrazione democratica e pluralista''.
I partecipanti all'incontro di Istanbul, convocato su invito della Turchia e del Qatar, presidente di turno della Lega Araba, hanno espresso il loro sostegno all'Esercito libero sirano, la formazione di disertori che combatte contro le forze governative. (ANSAmed).