Una scelta, quella dei giudici, che suscita anche la legittima domanda su quanto solido sia l'impianto accusatorio che la magistratura è riuscita a mettere in piedi contro gli arrestati.
I tre deputati rimessi in libertà vigilata, ma con l'obbligo di non lasciare il Paese, sono Ilias Kasidiaris (portavoce del partito e ritenuto il responsabile dei campi paramilitari per l'addestramento degli iscritti), Ilias Panayotaros e Nikos Michos. Il quarto, Yannis Lagos, è invece rimasto in carcere perché i giudici ritengono che sia collegato all'uccisione del rapper antifascista Pavlos Fyssas, avvenuta ad Atene il 17 settembre scorso per mano di Georgios Roupakias, un militante di Alba Dorata reo confesso, omicidio da cui è partita l'indagine che, con oltre 20 arresti effettuati e una decina di altre persone ricercate, ha travolto il partito.
Tutti e quattro gli arrestati hanno respinto le accuse mosse contro di loro sostenendo che si tratta di "una messa in scena" tesa ad eliminare il loro partito in vista delle amministrative in programma a maggio e nelle quali Kasidiaris intende candidarsi alla carica di sindaco di Atene. In particolare Kasidiaris, per cui i giudici hanno disposto il deposito di una cauzione di 50mila euro, ha negato che Alba Dorata disponga di squadre d'assalto sul tipo delle "camicie brune" naziste. Il fondatore e leader del partito, Nikos Michaloliakos, accusato di essere il principale responsabile delle attività illegali di Alba Dorata, é arrivato in tribunale stasera poco dopo le 19:30 per essere interrogato per tutta la notte. Per domani è in programma l'interrogatorio del sesto parlamentare, Christos Pappas, ritenuto il "numero due" dell'organizzazione. Da parte sua, il ministro degli Interni Yannis Michelakis, commentando il rilascio dei tre deputati deciso dai giudici, ha detto che "il loro rilascio non significa nulla, gli elementi (a loro carico) ci sono, le accuse per attività illegali esistono.
Non lo dobbiamo dimenticare, l'interrogatorio era solo il primo passo". Proseguono frattanto le indagini anche per accertare eventuali connivenze tra le forze dell'ordine e neo-nazisti da tempo denunciate da più parti. Oggi, con l'accusa di aver collaborato con Alba Dorata, è stato arrestato l'ex capo del commissariato di polizia di Agios Panteleimonas, un quartiere centrale di Atene abitato da numerosi immigrati. Con questo salgono a nove gli arresti di membri del corpo della polizia ritenuti coinvolti nelle attività illegali del partito. Circa l'ex commissario, si è appreso che ai residenti del quartiere che si lamentavano della presenza degli immigrati e chiedevano l'intervento della polizia, l'uomo suggeriva di rivolgersi alla locale sezione di Alba Dorata per avere "un servizio migliore".
D'altro canto, gli immigrati che andavano al commissariato per denunciare aggressioni da parte dei militanti neo-nazisti venivano minacciati di arresto e cacciati via.(ANSAmed).