(ANSAmed) - BELGRADO, 10 DIC - I premier serbo e
montenegrino, Ivica Dacic e Milo Djukanovic, hanno sottolineato
in un incontro oggi a Belgrado il progressivo miglioramento dei
rapporti tra i due Paesi nonostante i contrasti sul Kosovo,
esprimendo la volonta' di lavorare per risolvere col dialogo e
il negoziato i punti ancora controversi nelle relazioni
bilaterali, come quello sulla doppia cittadinanza. Quella di
Djukanovic - che ha ricambiato la visita fatta a Podgorica da
Dacic in settembre - e' stata la prima visita ufficiale a
Belgrado negli ultimi dieci anni, l'ultima l'aveva effettuata
nel marzo 2003 per i funerali del premier riformista serbo Zoran
Djindjic, ucciso a colpi d'arma da fuoco davanti alla sede del
governo. Da allora vi sono stati due strappi importanti nei
rapporti tra Belgrado e Podgorica: la proclamazione di
indipendenza del Montenegro col referendum del 2006 col quale si
stacco' dall'Unione con la Serbia, e il riconoscimento
dell'indipendenza del Kosovo nel 2009 da parte del Montenegro,
che fece cadere il gelo nei rapporti fra i due Paesi. Solo nei
mesi scorsi sono state ristabilite le relazioni diplomatiche,
interrottesi per il dissidio sul Kosovo, e Belgrado e Podgorica
hanno a piu' riprese sottolineato il desiderio di superare i
contrasti e di lavorare insieme nel comune desiderio di
integrarsi nella Ue e di intensificare la collaborazione
economica.
''Oggi non ci sono stati temi affrontati sui quali non
possiamo accordarci con la via del dialogo'', ha detto Dacic in
una conferenza stampa congiunta con Djukanovic al termine del
colloquio. E pur essendo stata sbagliata la decisione di
Podgorica di riconoscere il Kosovo, Belgrado - ha aggiunto Dacic
- non intende per questo complicare i rapporti con il
Montenegro.
I due premier hanno firmato un accordo di collaborazione
sull'aspirazione comune a integrarsi nella Ue - il Montenegro ha
gia' avviato il negoziato di adesione lo scorso anno, la Serbia
lo fara' entro il prossimo gennaio - mentre Djukanovic ha
deposto una corona di fiori sul luogo davanti all'edificio del
governo serbo dove dieci anni fa du assassinato il premier
Djindjic. (ANSAmed)