I ripetuti contrasti e veti incrociati fra le tre componenti etniche - serbi, croati e musulmani - sono alla base dello stallo politico in Bosnia-Erzegovina che impedisce il varo delle riforme chieste dalla Ue e passi avanti nel processo di integrazione europea.
Ai festeggiamenti oggi a Banja Luka hanno preso parte fra gli altri i ministri serbi degli esteri Ivan Mrkic, della giustizia Nikola Selakovic, dell'energia Zorana Mihajlovic, insieme al patriarca ortodosso serbo Irinej.
La Republika serba di Bosnia-Erzegovina fu proclamata il 9 gennaio 1992, prima dello scoppio del conflitto armato e del referendum per l'indipendenza della Bosnia, dal partito di Radovan Karadzic, il leader politico dei serbi di Bosnia attualmente sotto processo al Tribunale penale dell'Aja (Tpi) per genocidio, crimini di guerra e contro l'umanita'. Tale entita' fu poi riconosciuta dall'accordo di pace di Dayton (Usa) che nel novembre 1995 pose fine alla guerra in Bosnia. In base a tale accordo la Bosnia-Erzegovina si compone di due entita' - Republika Srpska e Federazione croato-musulmana - e tre popoli, serbi, croati e musulmani.
In concomitanza con le celebrazioni per i 22 anni della Rs, le associazioni che rappresentano le famiglie delle vittime della guerra in Bosnia, in chiave polemica, hanno inviato ai dirigenti serbo-bosniaci cartoline con le foto dei resti di civili croati e musulmani uccisi nel 1992, ed esumati di recente dalla grande fossa comune di Tomasica. Sulle foto delle spoglie esumate la scritta 'se celebrate la Giornata della Republika Srpska non dimenticate che queste sono le sue fondamenta'.
(ANSAmed).
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