La Corte internazionale di giustizia dell'Aja avviera' il 3 marzo prossimo e per un mese intero una serie di udienze per dibattere le accuse reciproche di genocidio presentate negli anni scorsi l'una contro l'altra da Serbia e Croazia. La dispita si riferisce al conflitto armato che oppose i due Paesi fra il 1991 e il 1995, nel pieno della disgregazione sanguinosa della ex Jugoslavia, con un bilancio di oltre 20 mila morti e centinaia di migliaia di profughi.
"La cosa peggiore sarebbe se le udienze all'Aja dovessero avere ripercussioni sui rapporti politici attuali" fra i nostri Paesi, ha aggiunto Pusic sottolineando che la Croazia in nessun modo ostacolera' per questo il cammino europeo della Serbia.
Vucic ha espresso l'auspicio che Zagabria fara' di tutto per garantire i diritti della minoranza serba in Croazia, cosi' come la Serbia fa con la minoranza croata. "E' impossibile che in Serbia qualcuno danneggi o distrugga insegne e tabelle con scritte in latino, e spero che le iscrizioni in cirillico vengano trattate allo stesso modo in Croazia", ha detto Vucic con riferimento ai nazionalisti di Vukovar (citta' martire della guerra d'indipendenza con il 35% di popolazione serba) che continuano ad abbattere tabelle in cirillico, imposte dalla legge croata sul bilinguismo. (ANSAmed)