(ANSAmed) - BEIRUT, 26 MAR - Gli Hezbollah libanesi lanciano
il loro piano d'emergenza per il coronavirus in Libano, dove si
registrano 333 casi ufficiali e dove sei persone sono morte per
il Covid-19. La tv al Manar, del movimento sciita filo-iraniano,
ha diffuso stamani una intervista a Hashem Safieddin, presidente
del consiglio esecutivo di Hezbollah, in cui si annuncia lo
stanziamento di più di due milioni di dollari (tre miliardi e
mezzo di lire locali) per far fronte alla crisi pandemica in
corso.
Il governo libanese, di cui Hezbollah è una componente
influente, ha finora attuato misure preventive su tutto il paese
ma non ha ancora elaborato un piano socio-economico per limitare
le conseguenze economiche e finanziarie della crisi. Dal canto
suo, Safieddin ha detto che il piano di Hezbollah non si
sovrappone a quello del governo né intende contraddirlo. Il
piano prevede la mobilitazione di 24mila membri attivi del
Partito di Dio: medici, paramedici, operatori di pronto
soccorso, personale logistico, solitamente impiegati nel quadro
della "resistenza", in riferimento alla lotta contro Israele.
Hezbollah ha annunciato inoltre di aver affittato ospedali
privati in Libano e di averli equipaggiati per l'emergenza,
oltre ad aver allestito 32 centri sanitari. L'intervento di
Hezbollah si limita alle aree libanesi dove il Partito ha una
base sociale di consenso: nel sud del paese, nella valle della
Bekaa, nella periferia sud di Beirut. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA