Ahmed Samir Santawy, ricercatore e studente di un master di antropologia presso l'Università centrale europea di Vienna - secondo le ong - sarebbe "detenuto arbitrariamente solo per la sua attività in ambito accademico sui diritti delle donne e sulla storia dei diritti riproduttivi in Egitto".
Arrestato il 23 gennaio scorso in circostanze ambigue - riferiscono le ong - Santawy si è visto confermare per quattro volte la sua detenzione preventiva "in assenza sua e dei suoi avvocati, in violazione del diritto di contestare la legittimità della sua detenzione", similmente a quanto accaduto allo studente a Bologna Patrick Zaki, anche lui ricercatore sui diritti di genere. Santawy è attualmente in regime di detenzione preventiva presso il carcere di Tora.
Nel frattempo - aggiungono le ong - è emersa tutta una serie di abusi sul ricercatore, dalla detenzione in isolamento a percosse, dal mancato accesso a cure mediche all'allontanamento di familiari e legali.
Per questo "le 72 Ong chiedono alle autorità egiziane di garantire che, in attesa del suo rilascio, Ahmed Samir Santawy possa avere accesso regolare e immediato alla sua famiglia e ai suoi avvocati, gli venga fornita assistenza sanitaria adeguata e venga protetto da torture e altri maltrattamenti".
Un altro ricercatore, Walid Salem, ricercatore dottorando presso la University of Washington - ricordano le ong -, è stato arrestato nel 2018 e poi rilasciato ma gli è stato imposto un divieto di viaggio. "Questi attacchi nei confronti di universitari e ricercatori - conclude la nota delle ong, primi firmatari Amnesty International e Human Rights Watch - pregiudicano ulteriormente la già limitata libertà accademica nel Paese". (ANSAmed).
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