Secondo il sindacato nel periodo preso in considerazione sono stati 206 gli attacchi ai giornalisti. "E' in gioco l'immagine della Tunisia che è scesa nella classifica della libertà di stampa di Rsf al 73mo posto", si è rammaricato Jelassi. E' necessario che giornalisti e difensori dei diritti umani "continuino a spingere, con tutti i mezzi legittimi, per salvaguardare la libertà di stampa, data la gravità delle azioni contro i giornalisti, e per sostenere il diritto dei tunisini a un'informazione libera, indipendente e imparziale" ha sottolineato il leader dei giornalisti.
L'Snjt ha infine formulato una serie di raccomandazioni, tra le quali: la richiesta al primo ministro di una condanna pubblica degli attacchi ai giornalisti in Tunisia, la richiesta di combattere l'impunità e pubblicare i risultati delle indagini amministrative che riguardano funzionari statali su questi abusi. Il sindacato ha inoltre invitato la Presidenza della Repubblica a garantire i diritti e le libertà previsti dalla Costituzione, compresa la libertà di opinione, di espressione e di stampa, e a rivedere la propria politica di comunicazione, aprendosi ai giornalisti per consentire loro di ottenere informazioni. Il sindacato ha chiesto la piena divulgazione della verità sulla scomparsa dei giornalisti Sofien Chourabi e Nedhir Ktari in Libia, avvenuta anni fa.
L'Snjt ha anche chiesto al parlamento di "porre fine ai ripetuti attacchi di alcuni membri del parlamento contro i giornalisti e fermare i discorsi di violenza contro di loro". Il sindacato raccomanda di adottare misure legislative mirate per proteggere i giornalisti. (ANSAmed)
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