Kavuto una serie di incontri, segno di una certa volontà di dialogare, con i vertici del potente sindacato Ugtt, della Lega tunisina dei diritti umani, dell'Utica (Confindustria locale), che avevano svolto un ruolo fondamentale nell'uscita delle crisi nel 2013.
"La situazione ha raggiunto uno stadio inaccettabile in tutte le istituzioni statali ", ha detto Saied dopo questo incontro per giustificare le sue decisioni di domenica sera, riferendosi alla "corruzione". Il presidente ha anche visto il presidente del Sindacato nazionale dei giornalisti (Snjt), Mohamed Yassine Jelassi e il presidente del Forum tunisino dei diritti economico-sociali (Ftdes), Abderrahmane Hedhili. Dopo questi incontri la presidenza di Cartagine ha pubblicato un comunicato nel quale il presidente assicura "il suo incrollabile impegno per il rispetto dei diritti, delle libertà, dello stato di diritto e della democrazia in Tunisia".
Secondo l'analista di International Crisis Group Michael Ayari, nell'azione di Saied "c'è l'obiettivo di ripristinare l'efficienza dello Stato, ma bisognerà coinvolgere un gran numero di attori: Siamo nell'ignoto, con il rischio di derive anche sanguinose".
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