Akhannouch, ex ministro dell'Agricoltura, considerato molto vicino al Palazzo reale, ottiene 97 poltrone e con il Pam, partito dell'autenticità e della modernità, pure di centro destra, che ha ottenuto 82 seggi, guiderà la nuova coalizione di governo. Terza forza politica è l'Isiqal, l'indipendenza, che ottiene 78 seggi. I risultati ancora parziali sono stati annunciati questa mattina dal ministro dell'Interno Abdelouafi Laftit. Lo schieramento di centro sinistra racimola un centinaio di posti da dividere in quattro partiti. Un risultato determinato anche dalla riforma elettorale su base proporzionale e regionale, ma soprattutto dalla delusione degli elettori che avevano sostenuto i programmi populisti degli islamisti moderati e che hanno poi assistito in questi anni a scelte di governo sostanzialmente dirette dalla politica di re Mohamed VI.
Sorpresa per la partecipazione al voto che raggiunge il 50,35 per cento rispetto al 43 della precedente tornata elettorale nel 2016. L'alta affluenza dipende anche dal fatto che per la prima volta in Marocco 18 milioni di elettori hanno scelto i 395 deputati lo stesso giorno dei rappresentanti comunali e regionali. (ANSAmed).
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