STRASBURGO - La Turchia rischia di essere severamente sanzionata se non interviene immediatamente per liberare Osman Kavala, il filantropo e oppositore del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, così come richiesto da una sentenza della Corte europea dei diritti umani (Cedu). E' l'ultimatum lanciato dal comitato dei ministri del Consiglio d'Europa che ha notificato ad Ankara l'intenzione di aprire una procedura d'infrazione se il caso Kavala non sarà stato risolto entro il 22 febbraio 2022.
Finora la procedura d'infrazione è stata utilizzata una sola volta, nei confronti dell'Azerbaigian che si rifiutava di liberare un oppositore, ed è messa in moto dal comitato dei ministri quando uno Stato si rifiuta di ottemperare a quanto deciso dalla Corte di Strasburgo. Se la Turchia non agisce per liberare Kavala e mettere fine al processo intentato contro di lui, il comitato dei ministri chiederà ai togati della Cedu di decidere se il Paese sta violando il suo dovere di fare quanto richiesto. Se la risposta dovesse essere affermativa, la Turchia potrebbe rischiare addirittura l'espulsione dal Consiglio d'Europa.
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