Il Consolato - come le altre rappresentanze diplomatiche accreditate con l'Anp - si confronta anche con l'amministrazione israeliana (Cogat) che governa l'Area C e, parzialmente, quella B dei Territori Palestinesi previste da Oslo. "Sia per quanto riguarda le vicende dei connazionali lì residenti, sia - spiega - per le questioni legali. Anche se poi le relazioni politiche con le Autorità israeliane fanno capo esclusivamente all'Ambasciata italiana a Tel Aviv".
Oltre la Cisgiordania, il Consolato fornisce assistenza ai cittadini italiani residenti a Gerusalemme. "Una comunità - prosegue Fedele - che conta circa 3.500 iscritti all'Aire e di questi meno di 500 risiedono in Cisgiordania mentre la grande maggioranza si colloca in città. Del complesso, la maggior parte è composta dalla comunità ebraica di origine italiana. Ci sono poi i funzionari internazionali, gli operatori delle Ong, i religiosi e i doppi passaporti. Lo scorso anno la comunità, così complessa, ha espresso per la prima volta tramite elezioni un Comites rappresentativo di tutte le componenti. Un ottimo esempio di dialogo e convivenza".
I rapporti con l'Anp la cui sede è a Ramallah sono "fitti e con frequenti scambi di visite", nonostante le difficoltà legate alla pandemia. "Vorrei ricordare - sottolinea Fedele - che lo scorso novembre Abu Mazen è stato a Roma nella sua prima visita politica in Europa dal 2019. Così come sono arrivati il ministro degli Esteri Di Maio e la vice ministro della Farnesina Marina Sereni". "Dossier fondamentale" del Consolato è l'azione della Cooperazione allo sviluppo (Aics) nei confronti dei palestinesi.
"L'Italia stanzia come dono all'Anp circa 25 milioni di euro l'anno in progetti, ma i fondi che riguardano tutti progetti e le linee di credito dell'Aics sono quasi 210 milioni, inclusi i progetti degli enti territoriali italiani". "La gran parte - spiega ancora Fedele - sono indirizzati allo costruzione dello Stato palestinese e all'assistenza umanitaria alla popolazione".
L'interscambio è, a giudizio del console, "abbastanza soddisfacente: nel 2021 si è attestato sui 40 milioni di euro, di cui 37 di esportazioni dall'Italia (auto, prodotti di panetteria, dolciumi e solo dopo i macchinari) e il resto di importazioni dalla Cisgiordania (alluminio e frutta)".
Infine Gaza: "Pur nella politica di nessun rapporto con Hamas, come vuole la politica europea, gli interventi di assistenza alla popolazione sono di circa 8 milioni di euro con l'obiettivo, tra l'altro, della costruzione di una struttura di desalinizzazione e, con la Fao, un impianto di acquacultura".
(ANSAmed).
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