(ANSAmed) - ROMA, 16 OTT - Tecnologie, soluzioni agtech, e
start up di giovani imprenditori sono la chiave di volta per
accelerare la produzione agroalimentare anche in ambienti
estremi per scarsità delle risorse idriche, e contribuire
all'obiettivo Fame Zero. ''Per realizzare questo sogno - ha
detto Mariam bint Saeed Hareb Al Mehairi, Ministro per la
Sicurezza Alimentare degli Emirati Arabi Uniti, intervenuta alla
Fao nella Giornata mondiale dell'Alimentazione - con soluzioni
agtech possiamo accelerare la produzione agroalimentare anche in
ambienti estremi come il deserto. Da noi solo il 5% del terreno
è arabile. Ma con moderne tecnologie vogliamo aumentare le rese
del 30% entro il 2030''. E tra i piani del governo degli Emirati
Arabi Uniti, ha aggiunto la ministra - "c'è anche la 'FoodTech
Challenge', un concorso ideato per promuovere la collaborazione
internazionale al fine di trovare soluzioni innovative
attraverso la sensibilizzazione del valore alimentare. Aperta ai
candidati di tutto il mondo - ha precisato - la FoodTech
Challenge cerca soluzioni commercialmente praticabili e al
contempo compatibili con l'ambiente degli Emirati Arabi Uniti,
premiando quattro squadre con un montepremi di 1 milione di
dollari. Le candidature per la FoodTech Challenge rimarranno
aperte fino ad aprile 2020".
"Vogliamo agrotecnici del futuro, e il settore agrotecnico
può essere attrattivo per i giovani e le donne di talento'', ha
concluso Mariam bint Saeed Hareb Al Mehairi ricordando che il
Paese arabo è già in grado di coltivare la quinoa e far crescere
la salicornia con l'acqua salmastra.(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA