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Cooperazione veterinaria, l'Izsam conclude missione in Tunisia

Due i progetti portati avanti in ambito One Health

25 maggio 2021, 18:12

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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TUNISI - La missione dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise (Izsam) in Tunisia è stata l'occasione per discutere con le Autorità sanitarie tunisine dello stato di avanzamento di due progetti di cooperazione in ambito veterinario e fitosanitario (One Health).

Lo rende noto l'Izsam sul proprio sito precisando che "in particolare si è discusso di due importanti progetti di cooperazione, il primo finanziato dalla Fao che ha affidato all'Izsam il compito di modernizzare il sistema del controllo ufficiale dei prodotti agroalimentari della Tunisia attraverso la realizzazione di un Sistema Informativo Nazionale Veterinario e Fitosanitario su tutto il territorio nazionale, compresi i posti di ispezione frontaliera.

"L'obiettivo del progetto è quello di fornire supporto tecnico-scientifico ai servizi di controllo ufficiali della Tunisia per migliorare la sanità animale e vegetale, quindi la qualità sanitaria dei prodotti agroalimentari con positive ricadute sulla competitività delle esportazioni, la crescita economica e l'occupazione nel Paese", ha dichiarato il dg dell'Istituto Nicola D'Alterio.

"Il secondo progetto in collaborazione con il Centre international des hautes études agronomiques méditerranéennes (Ciheam) è a supporto della filiera della molluschicoltura, tramite il rafforzamento delle associazioni dei pescatori che raccolgono le vongole veraci nel golfo di Gabes. Come fa notare D'Alterio: "Questo progetto finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) tende a sostenere la nascita di nuove imprese e attività economiche nelle zone che tradizionalmente dipendono dalla raccolta delle vongole e rafforzare, così, la filiera lavorando a fianco delle Istituzioni tunisine impegnate nel monitoraggio ambientale".

L'Izsam si occupa di temi legati allo sfruttamento delle popolazioni naturali di molluschi bivalvi vivi in Abruzzo e Molise dagli anni '90 e ha una grande esperienza nell'esportazione del know-how nel campo della ricerca, dell'analisi del rischio, dell'epidemiologia e della sicurezza alimentare. "Le nostre competenze in un contesto come quello tunisino fortemente legato al mercato europeo, rappresentano la migliore scelta per garantire una sostenibilità economica e ambientale a questo settore", afferma il direttore sanitario Giacomo Migliorati, "l'adozione di protocolli sanitari più efficienti assieme al miglioramento degli equipaggiamenti permetterà alle Autorità tunisine di avere un monitoraggio costante delle condizioni sanitarie del proprio territorio, di riflesso questa attività garantirà i consumatori europei ai quali questo prodotto è in larga parte destinato".

Nel corso della missione i vertici dell'Istituto hanno incontrato anche i rappresentanti delle organizzazioni internazionali presenti nel Paese nordafricano quali Oie, Fao, Oms e le delegazioni europee per la Tunisia e la Libia. Il confronto ha fatto scaturire diverse idee progettuali per rafforzare la collaborazione scientifica nell'ambito della formazione, dell'epidemiologia e dell'analisi del rischio per le malattie prioritarie nel bacino del Mediterraneo quali Rift Valley Fever e West Nile Disease. In particolare con la sede di Tunisi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (Oie) e le Autorità sanitarie locali, si stanno già sviluppando attività scientifiche e formative relative al contrasto del Covid-19 con la creazione di un polo scientifico, alla luce delle attività che l'Istituto ha svolto nell'ultimo anno per la Regione Abruzzo e per l'Italia, mettendo a diposizione competenze di bioinformatica, biostatistica e la capacità di sequenziamento attraverso il proprio Centro di Referenza Nazionale per Sequenze Genomiche di microrganismi patogeni: banca dati e analisi di bioinformatica. Per queste attività in fase di avvio è fondamentale il ruolo del dirigente veterinario dell'Izsam Alessandro Ripani che dal 2014 è in distacco professionale a Tunisi presso l'Ufficio subregionale dell'Oie per il Nord Africa.

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