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Srm, porti italiani reggono grazie a grande boom Gioia Tauro

Italia leader Short Sea Shipping Med. Da Pnrr fondi 3,8 miliardi

09 luglio 2021, 09:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - NAPOLI, 09 LUG - In Italia la componente internazionale del trasporto marittimo è sempre rilevante. Nel 2020 il valore degli scambi commerciali via mare dell'Italia è stato pari a oltre 206 miliardi di euro, registrando un -17% sul 2019, di cui 99,8 miliardi di euro sono in import (-23%) e 106,5 in export (-10%). Nel primo trimestre 2021, l'import export via mare ha registrato un +3%. E' quanto emerge dall'ottavo Rapporto Annuale "Italian Maritime Economy" di SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) presentato a Napoli.

Per la portualità italiana, il Rapporto conferma un impatto sul traffico commerciale pari al -10%, ma le merci in container, in controtendenza, hanno fatto rilevare un +3% dovuto principalmente alla performance di Gioia Tauro. Il mare assorbe il 33% dell'interscambio italiano mentre il trasporto su strada assorbe ancora il 52% del traffico merci. La Cina è il nostro principale Paese fornitore: con 20,5 miliardi di euro rappresenta il 21% di tutto l'import via mare italiano. Il primo Paese cliente per modalità marittima sono gli USA che con 27,2 miliardi di euro concentra il 26% del nostro export. Il traffico Ro-Ro resta un elemento di pregio del nostro traffico: nel 2020 ha registrato 105 milioni di tonnellate rilevando un -7% sul 2019, uno studio effettuato da SRM ha anche evidenziato che per ogni tonnellata movimentata nei porti mediante Ro-Ro vengono eliminati 44 KG di CO2.

Le rinfuse liquide per l'Italia, importante proxy della componente energetica dei porti, rappresentano la categoria merceologica più significativa in termini di volumi e pertanto strategica: nel 2020, con netta prevalenza dell'import, sono state movimentate circa 157 milioni di tonnellate, principalmente correlate alla domanda di raffinazione dei prodotti petroliferi e alla domanda energetica da soddisfare. I primi 5 Energy Port italiani (Trieste, Augusta, Cagliari, Milazzo e Genova) rappresentano il 69% dell'intero traffico liquido nazionale e Trieste, con 37,6 milioni di tonnellate, si conferma lo scalo italiano che movimenta i volumi più elevati.

Seguono Augusta e Cagliari. Sostanzialmente stabili altri tipi di traffico; sui container il nostro Paese ancora non riesce a dare la spinta al dato che ci vede "ancorati" intorno ai 10 milioni di TEU ormai da anni. Il 2020 ha segnato comunque un cambiamento perché, per l'ottima performance di Gioia Tauro (+26,6% sul 2019), l'andamento del transhipment ha compensato la riduzione registrata dai porti gateway (-8,3%).

L'Italia resta leader nello Short Sea Shipping nel Mediterraneo con 244 mln di tonnellate di merci trasportate (quota di mercato 37%), mentre le aspettative legate al PNRR riguardano per porti, logistica e trasporti marittimi oltre 3,8 miliardi per interventi per l'ammodernamento e il potenziamento dei porti, la realizzazione del Piano nazionale del Cold ironing che permette alle navi di sostare al porto eliminando le emissioni inquinanti, l'efficientamento energetico (green ports), e per agevolare l'intermodalità con la realizzazione dell'ultimo miglio ferroviario nei porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno.

I porti del Mezzogiorno si confermano una risorsa strategica per il Paese e con 207 milioni di tonnellate di merci gestite nel 2020 incidono per il 47% del totale sul traffico italiano.

Il Mezzogiorno ha mostrato infatti una maggiore resilienza durante la pandemia: il calo dei porti meridionali è stato del -3,4% contro il -10% circa dell'Italia. Le imprese del Mezzogiorno utilizzano, nei loro rapporti internazionali (import-export) la via marittima in modo più intenso del Paese.

Infatti, il 57% dell'interscambio del Sud avviene via mare (per un valore pari a circa 42 miliardi di euro) contro il 33% del dato Italia. Tra i dati sottolineati dal rapporto anche che per un maggiore rilancio dell'economia del mare nel Mezzogiorno, è strategica la candidatura di Napoli come sede del Centro Regionale del Mediterraneo dell'EMSA, l'Agenzia europea per la sicurezza marittima. (ANSAmed).

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