Una decisione che arriva all'indomani delle elezioni legislative anticipate segnate da un alto tasso di astensione.
France 24 non ha risposto immediatamente all'annuncio di domenica, ma nel marzo scorso il suo direttore Marc Saikali aveva difeso la rete dicendo che "semplicemente stiamo facendo il nostro lavoro di giornalisti, rispettando le regole in vigore".
Il governo francese, che ha legami piuttosto tesi con Algeri, non ha commentato nell'immediato il ritiro dell'accreditamento di France 24. Sia i giornalisti stranieri che quelli locali in Algeria devono spesso affrontare procedure burocratiche e poco chiare per ottenere il permesso di lavorare. Reporters sans frontières (Rsf) ha classificato l'Algeria 146 su 180 paesi e territori nel suo World Press Freedom Index 2020, un calo di 27 posizioni rispetto al 2015. Il ritiro dell'accreditamento di France 24 è arrivato il giorno dopo che il paese nordafricano ha tenuto le elezioni legislative, con quasi il 70 per cento degli elettori si è astenuto secondo i dati ufficiali. Viene anche tra le crescenti pressioni ufficiali contro gli Hirak e una serie di arresti di giornalisti e esponenti dell'opposizione. Sebbene l'ex presidente algerino Abdelaziz Bouteflika si sia dimesso nel 2019 di fronte alle proteste anti-regime, le manifestazioni di protesta sono continuate, chiedendo una revisione del sistema di governo in vigore dall'indipendenza dalla Francia nel 1962. Le autorità algerine affermano che le principali richieste del movimento sono state soddisfatte, e accusano i manifestanti che ancora protestano di lavorare contro gli interessi dell'Algeria.
(ANSAmed).