(ANSAmed) - ROMA, 16 GIU - Un giovane della minoranza sciita
è stato giustiziato ieri in Arabia Saudita al termine di un
processo "profondamente viziato", riferisce Amnesty
International, con l'accusa di avere partecipato ad una protesta
antigovernativa quando era adolescente. Mustafa al-Darwish è
stato giustiziato a Dammam, una città dell'est, dopo essere
stato accusato di aver promosso una "rivolta armata" contro il
sovrano dell'Arabia Saudita e con l'intento di "destabilizzare
la sicurezza" del regno, secondo quanto riportato dall'agenzia
di stampa ufficiale saudita. Darwish è stato arrestato nel
maggio 2015 per la sua presunta partecipazione alle proteste
durante le rivolte della Primavera araba tra il 2011 e il 2012,
quando aveva 17 anni, hanno riferito vari gruppi per i diritti
umani tra cui Amnesty International. "Con questa esecuzione le
autorità saudite hanno mostrato un deplorevole disprezzo per il
diritto alla vita", ha affermato Amnesty in una nota. "È
l'ultima vittima del sistema giudiziario profondamente
imperfetto dell'Arabia Saudita, che vede regolarmente persone
condannate a morte dopo processi gravemente iniqui basati su
confessioni estorte attraverso la tortura". L'organizzazione
Reprieve ha precisato che le autorità non hanno informato la
famiglia di Darwish della sua esecuzione: ne è venuta a
conoscenza "leggendo le notizie online". Ha poi denunciato che
il giovane è stato detenuto in isolamento e torturato.
Nell'aprile dello scorso anno, il regno saudita aveva annunciato
che avrebbe posto fine alla pena di morte per i condannati per
crimini commessi quando avevano meno di 18 anni. "Ancora una
volta le autorità saudite hanno dimostrato che le loro promesse
sono vane", ha affermato Ali al-Dubaisi, direttore
dell'Organizzazione europea saudita per i diritti umani (Esohr).
(ANSAmed).