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Arabia saudita: sciita giustiziato; Amnesty, processo iniquo

Accusato eversione per aver partecipato, adolescente, a corteo

16 giugno, 10:22

(ANSAmed) - ROMA, 16 GIU - Un giovane della minoranza sciita è stato giustiziato ieri in Arabia Saudita al termine di un processo "profondamente viziato", riferisce Amnesty International, con l'accusa di avere partecipato ad una protesta antigovernativa quando era adolescente. Mustafa al-Darwish è stato giustiziato a Dammam, una città dell'est, dopo essere stato accusato di aver promosso una "rivolta armata" contro il sovrano dell'Arabia Saudita e con l'intento di "destabilizzare la sicurezza" del regno, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale saudita. Darwish è stato arrestato nel maggio 2015 per la sua presunta partecipazione alle proteste durante le rivolte della Primavera araba tra il 2011 e il 2012, quando aveva 17 anni, hanno riferito vari gruppi per i diritti umani tra cui Amnesty International. "Con questa esecuzione le autorità saudite hanno mostrato un deplorevole disprezzo per il diritto alla vita", ha affermato Amnesty in una nota. "È l'ultima vittima del sistema giudiziario profondamente imperfetto dell'Arabia Saudita, che vede regolarmente persone condannate a morte dopo processi gravemente iniqui basati su confessioni estorte attraverso la tortura". L'organizzazione Reprieve ha precisato che le autorità non hanno informato la famiglia di Darwish della sua esecuzione: ne è venuta a conoscenza "leggendo le notizie online". Ha poi denunciato che il giovane è stato detenuto in isolamento e torturato.

Nell'aprile dello scorso anno, il regno saudita aveva annunciato che avrebbe posto fine alla pena di morte per i condannati per crimini commessi quando avevano meno di 18 anni. "Ancora una volta le autorità saudite hanno dimostrato che le loro promesse sono vane", ha affermato Ali al-Dubaisi, direttore dell'Organizzazione europea saudita per i diritti umani (Esohr).

(ANSAmed).

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