Come riferiscono i media regionali, i migranti hanno trascorso la notte in una ventina di autobus dove ieri sera erano stati sistemati in vista della loro partenza e sistemazione provvisoria in una ex caserma delle Forze armate a Bradina, 40 km circa a sud di Sarajevo. Ma autorità locali e popolazione a Bradina hanno protestato facendo sapere di non gradire l'arrivo di centinaia di migranti illegali. Inizialmente i migranti di Lipa dovevano essere trasferiti nell'ex campo Bira, nel centro abitato di Bihac, ma autorità cittadine e abitanti di Bihac hanno inscenato anch'essi manifestazioni di protesta contro il possibile arrivo dei profughi. I 700 migranti di Lipa restano pertanto in attesa di conoscere la loro destinazione.
Nei giorni scorsi, alla notizia della chiusura del campo di Lipa in vista di una sua ristrutturazione e adattamento alle condizioni invernali, i migranti per protesta hanno incendiato la tendopoli, restando così senza un rifugio. Una denuncia drammatica della situazione dei migranti in Bosnia-Erzegovina è giunta l'altro ieri dall'Organizzazione internazinale delle migrazioni (Oim), secondo cui 3 mila profughi della rotta balcanica vagano all'aperto e esposti al gelo invernale nel nordovest del Paese, dormendo nei boschi e in ricoveri di fortuna a temperature sotto lo zero. Il rappresentante in Bosnia dell'Oim Peter van der Auverart, ha parlato di una autentica 'catastrofe umanitaria'. (ANSAmed).