Il 39enne attivista ambientalista Tomislav Tomašević, leader di Možemo (Possiamo), si scontrerà tra due settimane al ballottaggio per l'elezione diretta del sindaco della capitale croata con il capo della Destra sovranista e nazionalista, Miroslav Škoro, che ieri si è piazzato secondo con il 12%.
Tomašević è praticamente sicuro di vincere al secondo turno e di avere una solida e forte maggioranza nell'assemblea municipale che gli permetterà di realizzare le molte promesse, a cominciare dal totale smantellamento del sistema di clientelismo e corruzione che per 20 anni ha tenuto al potere a Zagabria l'ex sindaco Milan Bandić, populista senza chiare posizioni ideologiche, morto a febbraio per un infarto.
Una situazione molto più complicata si prospetta per le altri maggiori città. A Spalato Ivica Puljak (27%), leader di un piccolo partito del centro liberale, sfiderà al ballottaggio del 30 maggio i conservatori dell'Hdz che rischiano di perdere il controllo della città dalmata. A Fiume invece il vice-sindaco Marko Filipović (30%), tenterà di difendere l'ultima roccaforte dei socialdemocratici, i grandi perdenti di queste elezioni, scontrandosi con l'indipendente Davor Štimac (16%) che vuole raccogliere i voti del centro e delle destre e detronizzare per la prima volta nella storia del Paese il centro-sinistra dalla guida della città nordadriatica.
Alle elezioni locali i conservatori sono in testa in sette delle 20 contee (province) ed hanno già conquistato il potere in altre sei, confermando il dominio a livello nazionale.(ANSAmed).