Già la settimana scorsa il ministro degli Interni, Davor Božinović, aveva confermato che sono poliziotti dell'unità anti-sommossa gli uomini dal viso coperto e senza insegne o uniformi ufficiali ripresi in un video girato a giugno da un gruppo di giornalisti investigativi internazionali al confine croato-bosniaco. Nel filmato si vede come questi picchiano almeno quattro migranti prima di respingerli con forza dall'altra parte del confine, al grido di "Go to Bosnia!".
Da anni la polizia croata è sotto accusa da parte di organizzazioni che si battono per la difesa dei diritti umani e della stampa di ricorrere a violenze e abusi durante le procedure di respingimenti forzati. Si sospetta che questi comportamenti abbiano il beneplacito dei vertici della polizia e dello stesso Ministero degli Interni. La procedura disciplinare aperta contro gli agenti limita la responsabilità unicamente a loro tre, e, per ora, esonera i superiori nella catena gerarchica. I tre agenti sono infatti sospettati di aver agito durante l'orario di lavoro, dunque in servizio, contro i regolamenti interni e di aver in questo modo "recato un danno all'onore e alla reputazione della polizia croata". Varie ong hanno chiesto che venga indagata anche la responsabilità dei dirigenti della polizia, sollecitando le dimissioni del ministro degli Interni.(ANSAmed).