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Croazia: un anno fa il terremoto di Petrinja

Sette morti e danni enormi. In tremila ancora nei container

29 dicembre, 14:16

(ANSAmed) - ZAGABRIA, 29 DIC - La Croazia ricorda oggi il primo anniversario del devastante terremoto che alle 12.35h del 29 dicembre dell'anno scorso colpì con una scossa di magnitudo 6,2 sulla scala Richter la regione della Banija, in particolare la cittadina di Petrinja, 60km a sud di Zagabria, provocando sette morti, venti feriti ed enormi danni.

La regione, tra le più povere del Paese, negli anni Novanta teatro anche di scontri interetnici durante la guerra serbo-croata, ha subito danni a 40 mila edifici, perlopiù a case, delle quali 3.200 mila sono ancora completamente inagibili. Immediatamente furono sospese tutte le restrizioni contro la pandemia del coronavirus, per permettere l'arrivo degli aiuti e l'evacuazione della popolazione.

Nelle settimane successive la regione fu colpita da una trentina di lievi e medie scosse di assestamento e da una più forte, di magnitudo 5.0. Solo a febbraio sono stati registrati tre terremoti sopra i quattro gradi.

Nelle aree colpite il governo ha allestito 1.300 container dotati di elettricità. Gli sfollati sono ancora quasi quattromila. La ricostruzione è malapena iniziata e ancora circa tremila persone vivono nei container, ragione per la quale oggi durante la visita a Petrinja il primo ministro croato ha incontrato un gruppo di circa cento manifestanti che hanno chiesto un intervento più decisivo del governo.

I danni diretti sono stati stimati a 5,5 miliari di euro, circa il 10 per cento del prodotto interno lordo del Paese.

Nella stima sono inseriti solo i danni materiali agli edifici, senza i costi degli aiuti alla popolazione. (ANSAmed).

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