Dopo una fallita previsione dell'esito della quarta udienza, quella per nulla "decisiva" del primo febbraio, l'avvocata principale dello studente egiziano dell'Università di Bologna, Hoda Nasrallah, ha già dichiarato di non voler più tentare di prevedere le scelte del giudice monocratico di Mansura. Una decina di giorni fa una fonte giudiziaria egiziana aveva però previsto che anche l'udienza di domani si concluderà senza sentenza, ma solo con un quinto aggiornamento. Una seconda fonte giudiziaria egiziana, sempre all'ANSA, pur senza fornire cifre tre giorni dopo aveva addirittura preconizzato che "la durata del rinvio sarà lunga". Quello disposto il primo febbraio era stato di oltre due mesi.
L'attivista per i diritti umani e civili è a piede libero dopo la scarcerazione disposta l'8 dicembre e arrivata al termine di 22 mesi di custodia cautelare, ma non può tornare in Italia. Patrick convive col rischio di altri cinque anni di carcere per aver scritto un articolo su alcuni casi di discriminazione di cristiani egiziani che configurerebbe il reato di "diffusione di notizie false" ai anni dell'Egitto, sanzionato appunto anche con cinque anni di carcere.
L'appuntamento per gli avvocati è alle 9 ora locale e italiana presso l'ala nuova del vecchio Palazzo di Giustizia di Mansura, davanti alla Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori (o d'emergenza) della città natale di Patrick. Visto che da sabato è iniziato anche in Egitto il Ramadan, il mese sacro islamico del digiuno diurno e della preghiera in cui le attività rallentano e si accorciano gli orari d'ufficio, è prevedibile che l'esito dell'udienza venga annunciato già in mattinata.
(ANSAmed).