All'inaugurazione svoltasi la settimana scorsa hanno partecipato più di cento persone e la mostra - fino al 28 aprile - offre altrettanti dipinti che comprendono ritratti realizzati in maniera classica, con uno stile definito 'fiorentino'.
Oltre ai ritratti di gente comune egiziana e italiana, l'esposizione comprende opere che esaltano i dettagli della vita quotidiana in Italia come anche in Egitto, dimostrando che in qualche modo si assomigliano: esempio è la rappresentazione di un "kanaka", il classico pentolino per fare il caffè alla turca, esposta sopra a quella di una macchinetta moka italiana.
Per due anni a Firenze, Aya è stata attratta dai dettagli della vita quotidiana italiana, che conservano alcune somiglianze con quella egiziana, con un tocco di quell'arte di cui è stato culla il capoluogo toscano. "Sono sempre stata colpita da questa somiglianza tra la vita quotidiana in Egitto e in Italia. I miei lavori si sono concentrati sul portare alla luce questa somiglianza", ha detto Aya ad ANSAmed. "Ogni giorno a Firenze uscivo in strada per disegnare persone, la natura e i dettagli della vita quotidiana", ha aggiunto.
"Aya Aziz è un'artista canadese-egiziana, nata al Cairo. È conosciuta per la sua pittura a olio altamente espressiva, il disegno a inchiostro molto dettagliato e l'espressività dei suoi lavori con la grafite", sottolinea una brochure dell'Istituto Italiano di Cultura.
Dopo aver studiato alla McGill University in Canada, Aya ha perseguito la propria passione di viaggiare in Italia frequentando l'Angel Academy of art di Firenze con Michael John Angel, allievo di Pietro Annigoni, il "pittore delle regine". La sua formazione ha incluso studi sotto la guida di Charles Cecil presso gli omonimi "Studios", sempre di Firenze.
"Passo lunghe settimane prima di terminare un disegno", ha rivelato Aya parlando all'inaugurazione e descrivendo la meticolosità del proprio approccio artistico.
"Alcuni vedono l'arte volta alla riproduzione della realta' come un'arte stereotipata, legata a valori estetici superati", ha notato Davide Scalmani, il direttore dell'Istituto di cultura italiano del Cairo parlando ad ANSAmed. "A questo giudizio semplicistico si oppone chi vede nei grandi maestri del passato i creatori del primo linguaggio artistico globale. Quei codici espressivi che sono nel cuore della storia dell'arte italiana hanno formato il gusto estetico del mondo moderno e ispirano ancora brillanti giovani artisti come Aya Aziz", ha aggiunto.(ANSAmed).