A poter visitare l'ex-icona della rivoluzione egiziana sono state la madre, Laila Soueif, e l'altra sorella, Sanaa Seif.
Alaa l'altro ieri aveva scritto alla famiglia annunciando che non era più in sciopero della fame durante il quale, almeno secondo i familiari, avrebbe ingerito solo 100 calorie al giorno per sette mesi prima di entrare in astinenza totale il 2 novembre. Il giorno prima le parenti avevano reso noto che il dissidente anglo-egiziano Alaa aveva interrotto lo sciopero della sete iniziato il 6 novembre, all'apertura della Cop27 sul clima. La procura egiziana ha dichiarato di ritenere "dubbio" il suo sciopero della fame. Alaa ha passato in carcere otto degli ultimi dieci anni: dopo quattro casi giudiziari e incarcerazioni, la più recente condanna era dipesa solo da una condivisione su Facebook di un post su presunte brutalità della polizia egiziana, almeno secondo quanto sostenuto da suoi sostenitori.(ANSAmed).