"Ci hanno fermato mentre stavamo presentando le nostre carte e i nostri argomenti", ha aggiunto Zaki. "Si sono ritirati in camera" di consiglio "e hanno proposto per farci completare le carte che vogliamo presentare alla corte", ha detto ancora riferendosi al 28 febbraio. "Questo è tutto quello che è avvenuto oggi", ha sottolineato, ribadendo che dopo l'interruzione "non abbiamo ripreso a esporre i nostri argomenti. Vedremo. Hanno posposto per riprendere a trattare le carte".
"Avevamo con noi le prove per confermare l'autenticità di tutto quanto pubblicato nell'articolo" sotto accusa e quindi "siamo sorpresi che la seduta sia stata rinviata al 28 febbraio per presentare gli atti della difesa", ha detto la capo del pool legale di Zaki, Hoda Nasrallah, all'uscita dall'udienza.
"Abbiamo aspettato a lungo che i giudici tornassero" dalla camera di consiglio e "avevamo pensato di poter continuare la sessione di difesa" esponendo ancora oralmente la memoria difensiva, ha proseguito la legale sottolineando che in base alla decisione odierna, fra tre mesi, "non completeremo l'udienza" orale, "ma presenteremo solo gli atti della difesa".
"Spero che questo incubo finisca presto e di poter tornare a studiare in Italia normalmente e avere la possibilità di lavorare sul mio recupero personale", ha scritto Zaki su Facebook dopo l'udienza. Il 31enne ricercatore in studi di genere rischia fino a 5 anni di carcere per diffusione di notizie false. Pur libero, dopo 22 mesi di custodia cautelare in carcere, ha un divieto di espatrio e non può lasciare l'Egitto.(ANSAmed).