(ANSAmed) - BELGRADO, 1 SET - Il presidente serbo Aleksandar
Vucic non ha nascosto la sua delusione per lo scarso interesse
palesato negli ultimi tempi dalla Ue per l'allargamento ai
Balcani occidentali, sottolineando che ciò sta provocando un
calo di attenzione e entusiasmo nei Paesi della regione. "Voglio
essere sincero e spero che non vi arrabbierete. L'entusiasmo per
l'adesione alla Ue, non solo in Serbia, non è più quello di una
volta", ha detto Vucic intervenendo oggi al Forum strategico di
Bled, in Slovenia. Per questo, ha aggiunto, i Paesi della
regione cercano da soli di trovare i modi e gli strumenti per
incrementare la crescita e favorire gli scambi. E ha citato al
riguardo l'iniziativa 'Open Balkan' avviata da Serbia, Albania e
Macedonia del Nord al fine di abbattere ostacoli e barriere
inutili alle frontiere per accelerare e facilitare scambi
commerciali e movimenti di persone merci e servizi. Una
iniziativa, denominata inizialmente 'piccola Schengen', aperta a
tutti gli altri Paesi della regione balcanica.
La Serbia, ha affermato Vucic, crede pienamente
nell'integrazione europea, ma la Ue a suo avviso si è
concentrata sui suoi problemi interni - Brexit, migranti, crisi
legata alla pandemia - trascurando le prospettive di
allargamento. "La Macedonia del Nord ha cambiato il suo nome e
per questo le era stato promesso l'avvio del negoziato di
adesione. Tali negoziati sono cominciati? No", ha detto il
presidente serbo per il quale osservazioni e difficoltà verranno
sollevate probabilmente nei confronti anche di Serbia e Albania.
Vucic ha poi ammesso al tempo stesso che l'integrazione europea
del suo Paese è strettamente collegata alla questione del
Kosovo. "Non potremo diventare parte della Ue fino a quando non
risolveremo il problema dei rapporti con Pristina. Questo è
chiaro a tutti", ha detto. (ANSAmed).