All'annuncio della morte di Colonna, alcune decine di persone si sono riunite a Bastia davanti al Palazzo di Giustizia, appendendo striscioni con lo slogan "Statu francese assassinu".
Ad Ajaccio, davanti alla cattedrale, in silenzio, si sono radunati gruppi di persone. Messaggio minaccioso dall'associazione per la difesa dei prigionieri politici corsi Sulidarita, che ha twittato "Abbasso questo stato francese assassino".
Yvan Colonna, 61 anni, al quale la giustizia aveva accordato una sospensione di pena alcuni giorni fa "per motivi medici", era stato ferito a morte da un detenuto radicalizzato camerunense di 36 anni, che lo aveva aggredito durante l'ora di sport. Franck Elong Abé, questo il nome dell'aggressore, scontava una pena a 9 anni di carcere per associazione per delinquere di stampo terroristico. Ha giustificato il suo atto con il fatto che Colonna avrebbe bestemmiato e "parlato male del Profeta". Le tensioni che sono seguite all'aggressione sono culminate il 13 marzo a Bastia con una manifestazione durante la quale 102 persone sono rimaste ferite, 77 tra le forze dell'ordine. Una protesta motivata in gran parte dalla lunghezza dell'aggressione a Colonna, circa 8 minuti, sotto l'obiettivo di una telecamera di sorveglianza, senza che nessun sorvegliante intervenisse. Ad avvertire i secondini era stato addirittura l'aggressore.
Nell'isola, la settimana scorsa, una visita del ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, aveva parzialmente riportato la calma. Darmanin ha espresso per la prima volta nell'isola la disponibilità del governo ad un dialogo che potrebbe "arrivare fino all'autonomia". L'inizio delle trattative è stato fissato per aprile.(ANSAmed).