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Francia: cortei in centro a Rennes e Lione, danni

Elezioni, Macron da oggi in campagna in terra di Le Pen

11 aprile, 13:15

(ANSAmed) - RENNES, 11 APR - Disordini sono scoppiati ieri sera nel centro di Rennes e di Lione, dove diverse centinaia di persone si sono radunate all'annuncio del risultato del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, provocando danni.

Circa 500 persone, per lo più giovani, hanno marciato per le strade di Rennes cantando slogan anticapitalisti e antifascisti.

Arredi urbani sono stati distrutti e finestre di filiali bancarie sono state danneggiate. In una piazza del centro cittadino è stato acceso un incendio con materiale di cantieri edili che ha richiesto l'intervento dei vigili del fuoco. La polizia è intervenuta in tarda serata per disperdere la manifestazione, che potrebbe essere la prima di una serie considerando l'ampia fetta della popolazione che non si sente rappresentata dai candidati in lizza a queste elezioni, come dimostra l'alto tasso di astensione, del 26,2% secondo l'istituto Ipsos, più di un francese su quattro.

Ieri Emmanuel Macron ha fatto il pieno di voti, il 3% in più rispetto a quando fu eletto nel 2017, ed ha tenuto a distanza lo spauracchio Marine Le Pen. Ma siamo ancora al primo turno e tutto può tornare in discussione fra 15 giorni, quando i due si sfideranno al ballottaggio. E se il presidente uscente - al 27,6% contro il 23,4% della sfidante - può contare sul sostegno di buona parte della destra e della sinistra, i calcoli degli analisti dicono che su Marine Le Pen convergerà almeno il 7% dei voti in più rispetto a quelli che prese nella sfida di 5 anni fa: quelli di Eric Zemmour (7,2%), che ieri sera ha esortato i suoi sostenitori a votare per lei.

Il resto del panorama delle anomale elezioni francesi, dominate prima dal Covid poi dalla guerra in Ucraina vede la definitiva evaporazione della destra neogollista e della sinistra moderata, guidata da un partito socialista la cui candidata, Anne Hidalgo, è malinconicamente al 2%. Spicca invece il trionfo popolare di Jean-Luc Mélenchon, il tribuno della gauche radicale, salito per la prima volta oltre il 20% (al 22,2%), piazzandosi al terzo posto. "Neppure un voto deve andare a Marine Le Pen!", ha gridato dal palco per 4 volte, entusiasmando i suoi sostenitori.

Ed è già partita la caccia di voti per i due candidati al ballotaggio. Macron oggi sarà a Denain, una delle città più povere di Francia, nel nord del Paese. Una 'spedizione' in terra lepenista, per il presidente candidato, che non vuole ripetere l'errore del 2017, quando festeggiò il risultato del primo turno a 'La Rotonde', tra le brasserie più chic di Parigi, nel cuore della rive gauche. Domani è invece atteso a Mulhouse, e poi Strasburgo, che ieri ha scelto per un terzo il candidato della gauche, Mélenchon. Secondo il 'Paris Playbook' di Politico giovedì il presidente candidato dovrebbe invece andare a Le Havre, feudo del suo ex primo ministro, Edouard Philippe.

Programma al momento più tranquillo per Marine Le Pen che contrariamente al 2017, intende limitare gli spostamenti per non arrivare stanca al confronto televisivo con Macron, previsto il 20 aprile. Per lei, il programma risulta abbastanza sobrio.

Domani prevede una riunione con i suoi ai Salons Hoche di Parigi nonché due interviste, la mattina su France Inter e la sera su TF1 oltre che la realizzazione di un videoclip e una conferenza stampa. Comizi della candidata nazionalista sono in preparazione ad Avignone, il 14 aprile ed Arras, una settimana dopo.

(ANSAmed).

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