PARIGI - Ali Riza Polat, alla sbarra in Francia per complicità negli attentati del gennaio 2015 contro Charlie Hebdo e il supermercato Hyper Cacher, è tornato a proclamare oggi la sua innocenza nell'ultimo giorno del processo in appello a Parigi. "Non sono un terrorista", assicura l'imputato franco-turco di 37 anni, dinanzi ai giudici della corte d'assise speciale.
L'accusa ha richiesto contro di lui l'ergastolo, per il ruolo ritenuto "centrale" nei preparativi degli attentati che hanno causato 17 morti tra il 7 e il 9 gennaio 2015, tra cui la fornitura di armi ai jihadisti. Accuse da lui respinte durante il processo. Nel dicembre 2020, Ali Riza Polat, venne condannato in primo grado a trent'anni di reclusione per complicità negli attentati commessi da Amedy Coulibaly (Hyper Cacher) e i fratelli Kouachi (Charlie Hebdo). Solo due degli undici condannati in primo grado sono ricorsi in appello.
L'altro imputato è Amar Ramdani, 41 anni, alla sbarra al fianco di Ali Riza Polat dal 12 settembre. Contro di lui, l'accusa ha richiesto la pena massima di venti anni per associazione di stampo terrorista, per complicità con Coulibaly.