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La Francia apre al pubblico Villa Bonaparte a Roma

Visite guidate alla monumentale ambasciata presso la Santa Sede

14 dicembre, 12:59

(di Ida Bini) (ANSAmed) - ROMA, 14 DIC - Uno dei luoghi esclusivi più suggestivi di Roma si apre alle visite: dal 3 gennaio Villa Bonaparte, ambasciata di Francia presso la Santa Sede, si svela ai romani e ai turisti che vorranno ammirare i suoi saloni e i suoi giardini e scoprire la storia, la cultura e la bellezza di quest'angolo di Francia nella Capitale. «Aprire l'ambasciata ai cittadini è un gesto politicamente importante - ha commentato l'ambasciatrice Florence Mangin - che unisce e consente a tutti di scoprire un luogo di cultura, di arte e di storia di grande rilevanza».

Restaurata nel 2018, la sontuosa villa mostra un portico di sei colonne doriche che si affaccia sulle piante da frutto dei bellissimi giardini, molto rimaneggiati negli anni. Nella villa si visitano il grande e affascinante salone al piano nobile, adornato da stucchi e dipinti a tema mitologico; la stanza egizia, decorata in onore delle campagne militari di Napoleone; la cappella con stucchi d'epoca settecentesca; la sala da pranzo, arricchita da opere pittoriche del Seicento francese provenienti dal museo del Louvre, e la loggia con pavimento del Settecento e caratterizzata da un soffitto la cui decorazione richiama il lussureggiante giardino che circonda Villa Paolina, detta Bonaparte.

E' una splendida residenza, costruita nel 1750 all'interno delle Mura Aureliane, tra Porta Pia e Porta Salaria, per volere del cardinale mantovano Silvio Valenti Gonzaga, segretario di Stato di Papa Benedetto XIV. All'epoca era una delle residenze di campagna più raffinate, con capolavori d'arte e frequentata da eminenti personaggi della cultura artistica e scientifica del tempo, come si può desumere da un celebre quadro di Gian Paolo Pannini del 1749, Galleria del cardinale Valenti Gonzaga, dove tra le tante tele e gli oggetti d'arte è anche raffigurato un gruppo di persone nell'intento di esaminare il progetto architettonico dell'edificio. Alla morte del cardinale, la villa fu acquistata prima dalla famiglia Sciarra Colonna e successivamente, nel 1816, da Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone e sposa del principe Camillo Borghese. Fu per volere di Paolina che si attuò un grande lavoro di restauro, nonché il rinnovamento della decorazione interna secondo lo stile Impero, che ancora oggi si può ammirare.

All'interno si respira l'atmosfera ricercata e colta voluta dalla sorella di Napoleone, che amava circondarsi degli artisti più alla moda. Durante un viaggio a Roma nel 1820 la scrittrice irlandese Lady Sydney Morgan ne rimase particolarmente colpita e così scrisse: "Di tutte le ville che possiede la famiglia Borghese, una sola offre il fascino inglese, l'eleganza francese e il gusto italiano coniugati nella maniera più felice: la Villa Paolina Bonaparte". Alla morte di Paolina nel 1825, la villa passò ai nipoti ma nel 1870 subì gravi danni in seguito alla presa di Roma: quando il 20 settembre le truppe del Regno d'Italia aprirono la "Breccia di Porta Pia", entrarono proprio attraverso il giardino di Villa Bonaparte. L'edificio rimase in mano ai discendenti di Paolina Borghese fino al 1906, quando fu venduta al governo prussiano che nel 1908 vi collocò la propria delegazione presso la Santa Sede. Divenne poi ambasciata tedesca tra il 1920 e il 1944, e nel 1945 la Francia l'acquisì per stabilirvi dal 1950 l'ambasciata presso la Santa Sede.

Le visite guidate sono disponibili in italiano e in francese ogni martedì e giovedì, dalle 10.30 alle 11.30. (ANSAmed).

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