L'Institut du Monde Arabe di Parigi (IMA) annuncia l'avvio di importanti lavori di ammodernamento, con l'ambizione di diventare tra i principali centri mondiali dell'arte moderna e contemporanea araba, nonché il primo in Europa e in Occidente.
Centro culturale nel cuore di Parigi e al tempo stesso vetrina diplomatica, il cosiddetto 'Beaubourg del mondo arabo', che costa al Ministero degli Esteri della Francia circa 12 milioni di euro all'anno, può ora contare su altri 6 milioni, spalmati su sei anni, per rinnovare gli spazi mozzafiato affacciati lungo la Senna, non lontano dalla cattedrale di Notre-Dame-de Paris.
"Sono anni che li attendiamo", dice Jack Lang, il presidente dell'Ima e popolare ex-ministro della Cultura socialista di Francois Mitterrand.
Nel 2018, la celebre istituzione firmata dall'architetto Jean Nouvel ha ricevuto una generosa donazione di 1.800 nuove opere fatta dal collezionista Claude Lemand e dalla moglie France, con lavori di artisti di fama internazionale come l'algerino Abdallah Benanteur, il siriano Youssef Abdelké o la libanese Etel Adnan. Un patrimonio ormai di proprietà della Francia e che trasforma l'Ima "nella prima collezione d'arte moderna e contemporanea araba in Occidente", assicura Lang mentre la direttrice, Nathalie Bondil, precisa che "solo due istituzioni dispongono di fondi più importanti dei nostri: il Mathaf a Doha e il Sharjah negli Emirati Arabi Uniti". Per esporre queste nuove acquisizioni, che fanno passare a 3.400 il totale dei pezzi nelle sue collezioni permanenti, sono adesso necessari tre anni di lavori, con l'obiettivo di trasformare il centro in una nuova importante vetrina dell'arte araba moderna e contemporanea, e lasciando le arti classiche dell'Islam al Louvre o al British Museum.
Intanto, dietro le quinte, si consuma la battaglia delle nomine: Jack Lang, 83 anni, il cui terzo mandato alla guida dell'Ima scade a marzo, spera in un quarto rinnovo, ma ad ambire alla poltrona ci sarebbe un altro candidato di peso, l'ex ministro degli Esteri e della Difesa, Jean-Yves Le Drian. Una candidatura, precisa Le Monde, che viene studiata attentamente dall'Eliseo, anche se al momento non c'è nulla di confermato.
Secondo gli statuti, è infatti il presidente della Repubblica - in questo caso Emmanuel Macron - a proporre il nome del presidente dell'Ima, prima che l''alto consiglio' dell'istituto, composto da ambasciatori di Paesi arabi e rappresentanti francesi, si pronunci ufficialmente.(ANSAmed).