Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Crisi: Grecia, ora Atene sente aver fatto la sua parte

Governo e greci si aspettano che partner rispettino accordi

12 novembre, 15:43

(di Demetrio Manolitsakis) - ATENE, 12 NOV - Negli ultimi tre anni la Grecia e' stata vista da alcuni partner europei (e non solo) come un Paese problematico che con la sua crisi economica e i suoi atteggiamenti metteva a rischio la coesione dell'intero edificio europeo. L'Unione europea, per bocca dei suoi piu' alti dirigenti, ha piu' volte chiesto alla Grecia, in cambio della sua permanenza nell'eurozona, di fare il proprio dovere, di attuare delle riforme strutturali e di rispettare gli impegni presi con i partner. La scorsa notte la Grecia ha compiuto l'ultimo atto del capitolo che la riguardava: alla fine di un serrato dibattito durato quattro giorni, in cui non sono mancati i confronti accesi fra i deputati dei partiti della coalizione e quelli dell'opposizione, il Parlamento ellenico ha approvato anche il Bilancio dello Stato per il 2013, dimostrando cosi' la ferma decisione del governo di andare avanti sulla strada delle riforme e di rispettare gli impegni assunti nei confronti dei creditori internazionali. Quattro giorni fa il Parlamento, mettendo a rischio la coesione della compagine governativa, aveva approvato il pacchetto delle misure di austerita' considerate indispensabili dalla troika (Fmi, Ue e Bce) per la concessione della tranche di aiuti da 31,5 miliardi oltre quelli che avrebbero dovuto essere assegnati al Paese gia' da maggio scorso.

La ''pecora nera'' dell'Unione europea, come qualcuno considerava la Grecia, ha fatto il proprio dovere. Prima ha approvato tutte le misure previste dai due Memorandum precedenti, imposti dai rappresentanti dei creditori, pur sapendo che non avrebbero risolto il problema dell'economia.

Infatti e' sotto gli occhi di tutti la situazione economica e sociale del Paese dopo la firma dei due Memorandum: la disoccupazione ha raggiunto quasi il 26%, la recessione ha toccato il 7% ed ogni conquista dei lavoratori negli ultimi decenni e' stata cancellata. Dopo di cio' i creditori della Grecia hanno deciso che sarebbe stato necessario attuare un altro Memorandum, piu' duro dei precedenti, in cambio del pieno sostegno al governo e dell'immediata concessione della tranche da 31,5 miliardi. A questo punto non resta che i partner europei e internazionali della Grecia rispettino anche loro gli impegni. Cosa che, almeno per il momento, sembra alquanto difficile. L'insistenza del governo tedesco di pretendere ulteriori misure - come l'apertura di uno speciale conto bancario dove andrebbero a finire i soldi destinati al finanziamento dell'economia greca, oppure la nomina di ispettori ''residenti'' ad Atene - altro non fa che aumentare pericolosamente le incognite intorno al problema greco, mentre il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, con una serie di dichiarazioni, sta minando la politica del governo greco che la stessa cancelliera Angela Merkel ha imposto.

''La Grecia ha fatto tutto quello che le e' stato chiesto e questo lo ammettono tutti. E' arrivato il momento per i creditori di fare anche loro cio' per cui si sono impegnati. E lo faranno'', ha detto il premier Antonis Samaras nel suo intervento in Parlamento. Oggi il primo ministro e' partito per Bruxelles per incontrare il presidente della Commissione europea Jose' Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Hermann Van Rompuy e il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, e per conoscere, tra l'altro, la data dell'assegnazione della tranche di aiuti. Anche il Ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, che la scorsa notte ha assicurato il Parlamento e il popolo greco che la tranche da 31,5 miliardi arrivera' in tempo utile, sara' a Bruxelles per partecipare alla riunione dell'Eurogroup, con la speranza di ottenere una prima dichiarazione politica che metterebbe fine ai dubbi dovuti ai tentennamenti dei creditori.

Secondo il quotidiano Kathimerini, il governo spera che il ritardo nell'assegnazione della tranche non sara' lungo. Il problema greco potrebbe essere risolto, secondo il giornale, alla riunione straordinaria dell'Eurogroup in calendario per il 22 novembre. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati