"Non ci si può aspettare che i Paesi di prima accoglienza si facciano carico di un onere sempre maggiore e sproporzionato rispetto alle proprie capacità", si legge nella lettera, dove il ministro aggiunge: "L'Europa deve dimostrare di essere in grado di fornire una solidarietà immediata e tangibile" e "garantire che la responsabilità, nel salvare vite in mare, sia equamente condivisa dagli Stati membri, come è avvenuto per altre operazioni Sar nel Mediterraneo".
Nella lettera firmata dal ministro greco viene ripercorsa inoltre la dinamica del salvataggio: un peschereccio lungo 30 metri ha lanciato l'allarme, nelle notte tra lunedì e martedì, poiché stava imbarcando acqua a 15 miglia nautiche a sud di Creta. Sull'imbarcazione viaggiavano circa 400 persone che sono state tratte in salvo e fatte sbarcare nel porto di Paleochora, a sud dell'isola di Creta, dopo che l'imbarcazione è stata trainata da un peschereccio. Nella lettera inviata da Mitarakis si specifica che non si conosce ancora il porto da cui è partita la nave, né quale bandiera battesse.
Nell'ultimo periodo si stanno intensificando i viaggi di grandi imbarcazioni salpate dalle coste turche e dirette in Italia, per evitare i respingimenti della Guardia costiera greca. Negli ultimi due mesi più di 60 persone sono morte a seguito di naufragi nelle acque greche.(ANSAmed).