Il premier ha fatto dunque marcia indietro rispetto alla sua scelta inziale di indicare alla giustizia Ofir Akunis del Likud.
Mossa che ha suscitato un furibonda polemica politica da parte dell'opposizione, che è stata definita "illegale" dall'Avvocato generale dello Stato Avichai Mandelblit e sulla quale a breve deciderà la Corte Suprema investita del problema. La stessa Corte ha già congelato la nomina di Akunis. In base agli accordi che hanno portato alla nascita mesi fa dell'attuale governo con la distribuzione dei dicasteri tra i partiti della coalizione, il ministero della giustizia doveva essere affidato ad un esponente di Blu Bianco, guidato da Benny Gantz, dopo le dimissioni del precedente responsabile sempre di Blu Bianco. Ma la questione è stata rinviata per mesi in attesa che il premier decidesse secondo gli accordi.
Poi ieri Netanyahu - che è sotto processo a Gerusalemme per corruzione, frode e abuso di potere - ha nominato a sorpresa Akunis, suo stretto alleato nel Likud, come ministro. Decisione che è stata definita un vero e "proprio colpo di mano".
(ANSAmed).