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Chiese, discriminazioni Israele ingresso pellegrini a Natale

Ministero Esteri, accuse 'oltraggiose e false'

16 dicembre, 17:01

(ANSAmed) - TEL AVIV, 16 DIC - Le Chiese cristiane si aspettano dal governo israeliano che non faccia discriminazioni nelle sue restrizioni sanitarie all'ingresso di stranieri, che di fatto stanno bloccando la possibilità per i pellegrini cristiani di celebrare il Natale in Israele. Lo ha ribadito oggi il portavoce delle Chiese cristiane Wadie Abunassar, riprendendo la denuncia dei giorni scorsi del Custode di Terra Santa padre Franceso Patton. Abunassar si riferiva al permesso concesso adesso ad una organizzazione ebraica statunitense di organizzare visite in Israele per i propri gruppi, e ha denunciato quella che ha definito una politica "discriminatoria".

"Discriminazioni razziste sono inaccettabili", ha scritto su Facebook. "Chiedo alle autorità israeliane che trattino in maniera eguale tutti quanti vogliano visitare il Paese, senza discriminazioni a sfondo religioso". In precedenza padre Patton aveva denunciato il divieto di ingresso in Israele per gli stranieri, fissato allora fino al 22 dicembre e ora esteso al 29 dicembre. "Ciò comporta tagliare fuori dal Paese tutti i pellegrini cattolici nel mondo. Di fatto - aveva affermato - si blocca la possibilità di fare Natale in Terra Santa per i cattolici".

Israele "respinge e condanna le accuse di discriminazione religiosa in merito alla concessione dei permessi di ingresso nel Paese". Così il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano Lior Hayat ha risposto alle denunce delle Chiese cristiane e le ha definite "oltraggiose, false e pericolose".(ANSAmed).

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