La posizione di ciascun militare è stata ricostruita su una cartina geografica dell'area. In particolare è stato verificato il comportamento dei tiratori scelti dislocati a protezione dei militari entrati in un vicolo. Dalla loro posizione, secondo l'emittente, è stato possibile concludere che non avevano una linea di fuoco con la giornalista, che per loro si trovava in una zona laterale.
L'emittente ha aggiunto che l'esercito resta comunque molto interessato a verificare il proiettile estratto dal corpo della giornalista in quanto potrebbe essere compatibile sia con i fucili M16 impiegati dai soldati sia con i Kalashnikov dei miliziani. (ANSAmed).