Nei giorni scorsi, il movimento armato libanese Hezbollah, alleato dell'Iran, aveva minacciato di lanciare una guerra contro Israele a causa della presunta violazione della sovranità marittima libanese.
Come ha riferito nei giorni scorsi il Dipartimento di Stato statunitense, Hochstein sarà a Beirut oggi e domani per incontrare i vertici istituzionali libanesi, dopo che questi avevano la settimana scorsa denunciato "l'aggressione israeliana" alla "sovranità energetica" del Libano.
Una piattaforma galleggiante ha cominciato nei giorni scorsi, per conto di Israele, i lavori preparatori per l'estrazione di gas naturale nel Mediterraneo orientale, in una zona che il Libano ora rivendica come propria.
Nei negoziati diretti tra i due paesi e mediati da Hochstein, il Libano inizialmente aveva avanzato richieste sulla base delle rivendicazioni formalmente inviate all'Onu.
Successivamente, il presidente della Repubblica Michel Aoun, alleato degli Hezbollah, ha cambiato i termini negoziali chiedendo l'inclusione di un tratto di mare più ampio nelle rivendicazioni di Beirut. Questa richiesta non è stata però formalizzata per iscritto all'Onu.
Ciò è stato comunque sufficiente per fornire l'occasione a Hezbollah per far salire la retorica anti-israeliana, in un contesto di deterioramento della situazione economica in tutto il Libano, alle prese da tre anni con la sua peggiore crisi finanziaria della sua storia. (ANSAMed).